L’Agenzia delle Entrate potrà pignorarti il conto corrente: chi rischia?

Con la nuova Legge di Bilancio che è prevista per il prossimo anno c’è una grossa novità per quanto riguarda i conti correnti dei cittadini italiani: c’è infatti il rischio che questi vengono pignorati con procedimenti diretti e coattivi: ecco chi è a rischio secondo questa nuova misura.

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I cittadini italiani devono fare i conti con una grossa novità che arriva dall’Agenzia delle Entrate e va a colpire direttamente i loro conti correnti. Infatti, secondo quanto si legge dal testo bozza della legge di Bilancio prevista per il 2024 sono in arrivo pesanti controlli che andranno a toccare i conti correnti dei cittadini.

La novità consiste infatti nel consentire all’Agenzia delle Entrate la possibilità, finora non esistente, di procedere con pignoramenti diretti e coattivi dei conti correnti degli utenti italiani. Il testo attualmente è in fase di valutazione da parte del Parlamento, ma sembra che questo provvedimento sia imminente.

Così l’Agenzia delle Entrate tramite accesso diretto potrà procedere anche al blocco delle somme dai conti correnti dei cittadini e dei contribuenti in generale.

Legge di Bilancio 2024, l’Agenzia delle entrate pignora i conti correnti

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Secondo quanto si legge dall’art. 13 del testo bozza della Legge di Bilancio 2024 ecco in cosa consisterà la misura:

 Prima di procedere al pignoramento dei conti correnti rinvenienti dalla consultazione dell’archivio dei rapporti finanziari, l’agente della riscossione può, in fase stragiudiziale, accedere, mediante collegamento telematico diretto, alle informazioni relative alle disponibilità giacenti sui predetti conti correnti.

Chi rischia sono tutti i contribuenti in debito con il Fisco, chi evade o elude le tasse e le imposte, i cui conti correnti potranno appunto essere verificati dalla stessa Agenzia delle Entrate:

Se l’accesso di ha consentito di individuare crediti del debitore nella disponibilità di uno o più operatori finanziari […] l’agente della riscossione redige e notifica telematicamente al terzo, senza indugio, l’ordine di pagamento con le specifiche modalità informatiche stabilite con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze”. Inoltre: “La notifica dell’ordine di pagamento è effettuata, a pena di nullità, anche al debitore […] non oltre trenta giorni dalla notifica al terzo.

La misura è volta a contrastare tutti i fenomeni di evasione fiscale che gravano sulle spalle dello stato.