Lavoro 2022, dati INPS: aumento delle assunzioni rispetto al 2021

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
30/08/2022

Sono stati diffusi dall’INPS i dati riguardanti la situazione lavorativa in Italia, in particolar modo quelli relativi alle assunzioni, dai quali emerge una fotografia relativamente positiva della situazione. Vediamo insieme.

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L’INPS ha diffuso tramite un comunicato stampa pubblicato il 25 agosto i dati aggiornati allo scorso maggio che fotografano la situazione lavorativa in Italia.

Secondo quanto emerso dall’Osservatorio sul precariato, le assunzioni sono aumentate del 37% rispetto allo scorso anno nei primi cinque mesi del 2022. Vediamo insieme nel dettaglio.

Lavoro, dati INPS: aumento del 37% delle assunzioni

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Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nel corso dei primi cinque mesi del 2022 sono state 3.381.000, con un incremento del +37% rispetto allo stesso periodo del 2021.

La crescita ha interessato tutte le tipologie contrattuali, in particolar modo le assunzioni intermittenti (+62%) e per quelle stagionali (+60%), seguite dalle assunzioni per il tempo indeterminato (+40%), per l’apprendistato (+35%), per il tempo determinato (+33%) e per i somministrati (+21%).

La percentuale di trasformazioni da contratti a tempo determinato è cresciuta più del doppio dell’aumento delle nuove assunzioni.

Nello stesso periodo le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo risultano essere aumentate del 12% rispetto al 2021.

Le cessazioni dei primi cinque mesi del 2022 sono state 2.642.000, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+44%).

Lavoro 2022: i dati INPS suddivisi per categorie

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L’aumento delle assunzioni nel 2022 rispetto al 2021 viene registrato anche sulle nuove assunzioni con agevolazioni. La crescita più consistente è quella legata all’esonero per i giovani, che è aumentato del 62 per cento. Nonostante ciò, il comunicato stampa dichiara che:

L’incentivazione denominata “Decontribuzione Sud”, per la sua estensione e pratica assenza di requisiti particolari di accesso, è in termini assoluti l’agevolazione più rilevante.

I dati sono stati, inoltre, suddivisi per tipologia contrattuale. Per quanto riguarda i lavoratori in somministrazione, sono aumentati sia quelli con contratto a tempo indeterminato sia quelli a tempo determinato: i primi del 77 per cento, i secondi del 19 per cento.Per tale tipologia sono aumentate in modo analogo anche le cessazioni.

Un ulteriore aspetto riguarda i lavoratori occasionali, che sono aumentati del 10 per cento raggiungendo i 15 mila. I lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF) sono invece diminuiti: risultano 13 mila, in calo del 35 per cento rispetto allo scorso anno.