Lavoro: quando può fare saltare il periodo di prova?
All’inizio di ogni percorso lavorativo è normale avere il periodo di prova, all’interno del quale il datore di lavoro si tutela per eventualmente interrompere il contratto. Esistono però delle clausole che consentono al lavoratore di non effettuare il periodo di prova. Vediamo quali sono nel seguente articolo.
Il periodo di prova è fondamentale per il datore di lavoro al fine di valutare il lavoratore, al temine di questo verrà poi deciso se eventualmente tenere il contribuente o meno. La durata solitamente è breve, ma ad ogni modo è un periodo molto importante in quanto il lavoratore si gioca di fatto l’assunzione.
Ma esiste un modo per cercare di evitarlo? Vediamo la risposta nel seguente articolo.
Periodo di prova: quando è illegittimo farlo ripetere?
Vediamo subito quali sono i casi in cui la ripetizione del periodo di prova è illegale ai sensi dell’ordinamento italiano. I casi in cui è illecita la ripetizione sono le seguenti:
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Se l’interessato ha già prestato attività lavorativa come interinale, per un periodo congruo (Tribunale di Tivoli sentenza 22 novembre 2004);
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Se l’interessato è in forza presso l’impresa subentrante in un appalto di servizi, laddove sussista parità di termini, modalità e prestazioni dell’appalto, rispetto al periodo svolto nella precedente realtà (Tribunale Roma sentenza del 2 novembre 2005);
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A fronte di mansioni espletate per lungo tempo presso altra società, facente capo tuttavia allo stesso amministratore e svolgente la stessa attività (Tribunale Roma 28 aprile 2005);
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Se il dipendente, assunto a tempo indeterminato, ha già avuto, con il medesimo datore di lavoro, altri quattro contratti a tempo determinato (Cassazione sentenza 9 marzo 2016 numero 4635);
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A fronte dell’assunzione a tempo indeterminato di un lavoratore che, in precedenza, ha già ricoperto le stesse mansioni per un congruo lasso di tempo (Cassazione sentenza 22 giugno 2012 numero 10440);
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Identica conclusione a quella appena citata, per la sentenza del Tribunale di Verona del 19 marzo 2014 riguardante l’apposizione del patto di prova a un contratto a tempo determinato dopo un periodo di somministrazione (sempre a termine) presso la medesima azienda, per lo svolgimento delle stesse mansioni.
Ripetizione periodo i prova: quando va fatto?
Vediamo ora quando invece il datore di lavoro può far ripetere il periodo di prova senza andare contro alle norme previste. Una delle motivazioni principali è quella di verificare il comportamento del lavoratore. Come spiega il codice civile infatti:
La ripetizione del patto di prova è ammissibile in successivi contratti di lavoro tra le medesime parti se in base all’apprezzamento del giudice di merito, vi sia la necessità per il datore di lavoro di verificare, oltre alle qualità professionali, anche il comportamento e la personalità del lavoratore in relazione all’adempimento della prestazione.