Legge 104 e pensione anticipata: quali sono i canali di accesso per il 2023
Sia i caregiver che i portatori di handicap possono accedere a una serie di canali alla pensione anticipata, quali Ape sociale e Opzione donna.
Tra i vari interventi previsti dalla Legge di Bilancio, alcuni in particolare riguardano i canali di accesso alle pensioni anticipate, tra cui Opzione donna e Ape sociale, ma anche l’introduzione di Quota 103.
Per chi è qualificato come portatore di handicap ai sensi della Legge 104 del 1992 o i familiari che li assistono, hanno a disposizione, nel 2023, numerosi canali di accesso alla pensione anticipata.
Legge 104: quali sono i canali di accesso alla pensione anticipata per il 2023
Sono principalmente due i canali di accesso alla pensione anticipata a cui possono accedere anche i portatori di handicap ai sensi della Legge 104: Ape sociale e Opzione donna. Vediamo insieme come funzionano.
L’Ape sociale consiste in un’indennità a carico dello Stato ed erogata dall’Inps per quei lavoratori che si trovano in difficoltà e fanno richiesta per andare in pensione una volta compiuti 63 anni o una volta raggiunti i 30 o 36 anni di contributi.
Tra i possibili beneficiari dell’Ape sociale rientrano anche i soggetti con invalidità civile pari o superiore al 74% con almeno 30 anni di contributi e persone che assistono parenti di primo grado con disabilità grave con almeno 30 anni di contributi.
Come funziona Opzione donna
Per il 2023, l’età prevista per accedere a Opzione donna è pari a 60 anni e può essere ridotta di un anno per ogni figlio, nel limite massimo di 2 anni, con 35 anni di contributi. Dunque, l’età di accesso è di:
- 58 anni per chi ha avuto due o più figli;
- 59 anni per chi ha avuto un figlio.
Legge 104 e Opzione donna
La Legge di Bilancio ha confermato Opzione donna per il 2023 ma sarà accessibile soltanto per tre categorie specifiche di lavoratrici: caregiver, invalide almeno al 74% licenziate e dipendenti da aziende con tavolo di crisi.
Per quanto riguarda i caregiver, è necessario assistere, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità o un parente o affine di secondo grado convivente, se i genitori o il coniuge della persona con handicap grave ai sensi della Legge 104 abbiano compiuto i 70 anni ovvero siano anch’essi affetti da patologie invalidanti, deceduti o mancanti.