Manovra 2023, Reddito di cittadinanza, pensioni e Superbonus: ultime novità
Sono in arrivo nuove modifiche per quanto riguarda il Reddito di cittadinanza, il Superbonus 110% e le pensioni. Vediamo insieme quali sono le ultime novità in merito e come potrebbe cambiare nuovamente la Manovra.
Nuove modifiche in arrivo per la Manovra 2023. Secondo le ultime indiscrezioni, il governo Meloni starebbe valutando la possibilità di tagliare ulteriormente il Reddito di cittadinanza, aumentare la rivalutazione delle pensioni minime e fare marcia indietro in merito alla proroga del Superbonus 110%. In quest’ultimo caso, le modifiche potrebbero riguardare il decreto Aiuti quater, che insieme alla legge di bilancio è ora all’esame del Senato.
Manovra 2023: le nuove ipotesi al vaglio del governo
La maggioranza sta valutando di inserire un ulteriore taglio al Reddito di cittadinanza, in seguito alla proposta di Maurizio Lupi, esponente di Noi Moderati. Nello specifico, si tratterebbe di una riduzione dell’assegno da otto a sette mesi per i beneficiari occupabili. In tal modo, si risparmierebbero 200 milioni di euro che potrebbero essere utilizzati per finanziare ulteriori interventi previsti dalla Manovra.
Per quanto riguarda il Superbonus 110%, quest’ultimo potrebbe non essere confermato per il 2023, secondo alcune fonti del Mef. Ciò significherebbe che a poter usufruire della detrazione fiscale saranno soltanto coloro che hanno già deliberato i lavori entro il 25 novembre. In merito alla cessione dei crediti, il decreto Aiuti quater potrebbe contenere dei prestiti ponte per le imprese edili e la cessione agli intermediari qualificati passerà da due a tre. Inoltre, Sace potrà concedere garanzie in favore di banche e altri soggetti per sostenere la liquidità delle imprese.
Infine, la Manovra potrebbe prevedere un aumento delle pensioni minime fino a 600 euro per gli over 75 e per Opzione Donna potrebbe essere eliminato il requisito anagrafico legato al numero dei figli. Per quanto riguarda la rivalutazione degli assegni, questa potrebbe assestarsi tra le quatto e le cinque volte il minimo, dunque da 2.100 a 2.625 euro. Si tratterebbe, di conseguenza, di un’indicizzazione al 100%.