Manovra 2024, riforma pensioni: Ape sociale e Opzione donna sostituite da un fondo
Il governo italiano ha annunciato importanti modifiche alle norme pensionistiche, tra cui la sostituzione di Ape sociale e Opzione donna con un fondo unificato per la flessibilità in uscita, consentendo a diversi gruppi di lavoratori di andare in pensione a 63 anni con contributi ridotti.
Il governo italiano ha annunciato importanti modifiche alle norme pensionistiche, sostituendo Ape sociale e Opzione donna con un fondo unificato per la flessibilità in uscita, consentendo a diversi gruppi di lavoratori di andare in pensione a 63 anni con contributi ridotti. Questi cambiamenti sono stati presentati dalla leader di Forza Italia, Giorgia Meloni.
Manovra 2024: cosa cambia per le pensioni
Il Consiglio dei Ministri ha delineato le linee guida principali della Manovra 2024, con l’obiettivo di rivalutare le pensioni in chiave anti-inflazione.
La rivalutazione complessiva delle pensioni raggiungerà i 14 miliardi di euro, ma i dettagli e le fonti di finanziamento saranno definiti attraverso il processo parlamentare.
Ritardi e cambiamenti a Quota 41 e Quota 103
Il progetto della Lega di introdurre Quota 41 è stato ritardato, e ci sono stati cambiamenti significativi anche in Quota 103, soprattutto per quanto riguarda l’età.
Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha annunciato misure più restrittive per i pensionamenti anticipati, con un aumento dell’età richiesta per Quota 103.
Pensioni minime e modifiche al sistema contributivo
L’attesa per l’aumento delle pensioni minime a mille euro, una richiesta di Forza Italia, continua, ma Giorgia Meloni ha annunciato un aumento delle pensioni minime per coloro con più di 75 anni.
Nel frattempo, il governo ha eliminato il vincolo che costringeva i lavoratori totalmente inseriti nel sistema contributivo a ritardare la pensione fino a quando l’importo fosse inferiore a 1,5 volte l’importo della pensione sociale.
Riforma dell’IRPEF e taglio del cuneo fiscale
Il Consiglio dei Ministri ha anche esaminato il decreto fiscale che servirà da base per la riforma dell’IRPEF. Nel prossimo anno, il numero di aliquote IRPEF passerà da quattro a tre, con l’obiettivo di favorire i redditi più bassi.
La riforma mira a proteggere le fasce di reddito inferiori, ma gran parte delle risorse disponibili sarà destinata al taglio del cuneo fiscale, con limitati margini per altre misure.