Milleproroghe 2022: aumenta il limite per i pagamenti in contanti

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
18/02/2022

Aumenta la soglia limite per i pagamenti in contanti. A stabilirlo è un emendamento al decreto Milleproroghe che fa aumentare il “tetto” massimo di 1000 euro per il 2023. Vediamo insieme nel dettaglio.

money-1005464_1920Tramite l’approvazione dell’emendamento al decreto Milleproroghe, il limite per i pagamenti in contanti aumenta. La nuova soglia prevista ammonta a 1000 euro per il 2023, mentre per l’anno corrente il limite rimane sui 2000 euro.

Nel frattempo, i pagamenti tracciabili saranno incentivati sia medianti i crediti d’imposta per gli esercenti sia tramite dei cambiamenti alla lotteria degli scontrini.

Milleproroghe 2022: sale il limite per i pagamenti in contanti

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È stato ufficialmente introdotto il nuovo limite per i pagamenti in contanti: l’emendamento al decreto Milleproroghe è stato approvato, secondo quanto si apprende dalle agenzie, per un solo voto con il parere contrario del Governo. Il nuovo limite ammonta a 1.000 euro per i pagamenti in contanti a gennaio 2023.

Ciò vuol dire che per il 2022 tornano in vigore le precedenti regole secondo cui il limite per le transazioni cash equivale a 2.000 euro.

Le sanzioni previste

money-1005477_1920Le sanzioni per chi non rispetta il limite per i pagamenti in contante sono state riformate dal D.Lgs. 90/2017, secondo cui l’importo della sanzione è pari alla cifra fissata come tetto massimo per i pagamenti in contanti.

Ciò vuol dire che nel 2022 l’importo della sanzione amministrativa da pagare per chi non rispetta la soglia stabilita torna a essere 2.000 euro. Dal 1° gennaio 2023 dato che il tetto massimo per l’uso dei contanti scenderà a 1.000 euro, si abbasserà anche l’importo della sanzione.

Il discorso rimane diverso per i professionisti che non segnalano le irregolarità agli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate: per queste categorie, le sanzioni vanno da un minimo di 3.000 euro a un massimo di 15.000 euro.

Per le operazioni superiori al limite consentito la banca può chiedere all’utente di giustificare l’operazione. In base alla risposta dell’utente, la banca deciderà se segnalare o meno l’operazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) di Banca d’Italia.