Mutuo prima casa under 36: chi rischia l’esclusione

Luca Paolucci
  • Laurea in Economia e Management
  • Laureato in Management Internazionale
09/07/2021

Il decreto Sostegni bis ha introdotto delle agevolazioni fiscali importanti per i giovani under 36 che decidono di aprire un mutuo per l’acquisto della prima casa. Molti di questi giovani, tuttavia, rischiano di rimanere esclusi dalla misura: vediamo insieme perché.

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Il Governo Draghi ha previsto delle misure di agevolazione fiscale per i giovani under 36 che decidono di acquistare la prima casa tramite un mutuo.

Nel provvedimento, contenuto all’interno del decreto Sostegni bis, sono presenti i requisiti per accedere all’incentivo, primo su tutti quello legato all’ISEE, il quale non deve essere superare i 40.000 euro.

Ed è proprio l’ISEE, in particolare la sua modalità di calcolo, che in determinati casi può rappresentare un problema per gli under 36: vediamone insieme i motivi.

Mutuo giovani prima casa: come funziona

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Tra gli interventi contenuti all’interno del decreto Sostegni bis c’è anche quello rivolto ai giovani under 36 che decidono di acquistare la prima casa aprendo un mutuo.

La misura, che prevede una serie di agevolazioni fiscali, è valida per i mutui contratti tra il 26 maggio 2021 e il 30 giugno 2022 da soggetti di età fino a 36 anni.

Il principale requisito per accedere all’agevolazione è il livello dell’ISEE, che non può superare i 40.000 euro. Come si sa, però, l’ISEE è calcolato sul nucleo familiare: di conseguenza, il soggetto richiedente deve tenere a mente questo fattore prima di procedere con la richiesta dell’agevolazione fiscale.

Mutui giovani prima casa: chi rischia l’esclusione

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Qualora infatti il giovane under 36 risultasse inserito in un nucleo familiare con ISEE superiore a 40.000 euro, sarebbe automaticamente escluso dalla misura, a prescindere dal suo effettivo reddito (che per un soggetto di quell’età difficilmente supera i 40.000 euro).

Situazione questa che si può verificare molto spesso, o perché il giovane vive ancora con i propri genitori o perché magari ha mantenuto la residenza presso la propria casa di origine.

Una circostanza che, di conseguenza, riduce sensibilmente la potenziale platea dei beneficiari dell’agevolazione.

Vedremo se da qui alle prossime settimane il Governo Draghi apporterà modifiche alla misura in modo da consentirne l’utilizzo da parte di molti più giovani.