Naspi 2022: quali sono i nuovi limiti reddituali?
Cambiano i limiti reddituali per conservare la Naspi, vale a dire l’indennità di disoccupazione rivolta a coloro che perdono involontariamente il lavoro. Vediamo insieme quali sono le principali novità.
Secondo l’INPS, la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) è:
è una indennità mensile di disoccupazione, istituita dall’articolo 1, decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22 – che sostituisce le precedenti prestazioni di disoccupazione ASpI e MiniASpI – in relazione agli eventi di disoccupazione involontaria che si sono verificati a decorrere dal 1° maggio 2015.
L’erogazione della NASpI avviene su domanda dell’interessato e spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perduto involontariamente.
Tramite la nota n. 5824 del 5 luglio 2022, il ministero del Lavoro ha comunicato i nuovi limiti reddituali, sulla base della modifica introdotta dalla Legge di Bilancio 2022 al DPR n. 917/1986.
Naspi 2022: i nuovi limiti reddituali
Come si legge nella recente nota ministeriale, in seguito alle modifiche apportate all’art. 13 del DPR 917/1986 dalla legge 30 dicembre 2021, n. 234, i limiti reddituali di riferimento per conservare la Naspi sono i seguenti:
- 8.174 euro annui in caso di lavoro dipendente subordinato (compreso il lavoro intermittente) e parasubordinato. Il vecchio valore era pari a 8.145 euro;
- 5.500 euro annui in caso di lavoro autonomo (compresa la partecipazione in qualità di coadiuvanti o collaboratori all’impresa familiare e le prestazioni di lavoro autonomo occasionale con ritenuta d’acconto senza partita I.V.A.). Il vecchio valore era fissato a 4.800 euro.
Naspi: esonero obblighi per RdC
La nota del ministero del lavoro comunica i nuovi limiti reddituali per la Naspi con lavoro dipendente o autonomo anche per l’esonero degli obblighi connessi alla fruizione del reddito di cittadinanza. Ciò vuol dire che sono esonerati dall’obbligo di presentazione della Did e dell’inserimento in un percorso volto all’occupazione i componenti che mantengono lo stato di disoccupazione percependo anche un reddito da lavoro autonomo o dipendente.
Gli altri criteri affinché valga l’esonero riguardano il tempo impiegato nell’attività lavorativa che deve essere superiore alle 20 ore settimanali o anche che il tempo di lavoro, addizionato al tempo impiegato per raggiungere il luogo di lavoro, sia superiore alle 25 ore settimanali.