NASpI marzo 2023, pagamenti al via da domani: chi riceve l’accredito
Prenderanno il via domani giovedì 9 gli accrediti di marzo della NASpI, l’indennità di disoccupazione riconosciuta ai lavoratori dipendenti che hanno perso involontariamente il lavoro. Vediamo nel dettaglio chi riceverà le somme.
Prenderanno il via nella giornata di domani giovedì 9 marzo i pagamenti della NASpI relativi al mese in corso. Vediamo nel seguente articolo quali sono le categorie beneficiarie dell’indennità e chi, invece, non può accedervi.
NASpI marzo 2023: pagamenti da domani
I pagamenti della NASpI relativa al mese di marzo 2023 prenderanno il via nella giornata di domani giovedì 9, per poi concludersi entro giovedì 16.
Ricordiamo che non esiste una data universale valida per tutti i beneficiari, poiché dipende da quando è stata inoltrata la domanda all’Istituto. Entro i primi 10 giorni di ogni mese, gli aventi diritto possono verificare la data esatta del pagamento accedendo al proprio fascicolo previdenziale sul sito web dell’Istituto (in alternativa è possibile rivolgersi ai CAF o ai patronati).
Pagamenti NASpI: chi li riceve
Queste le categorie beneficiarie della NASpI 2023:
- dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni;
- personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
- soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative.
- operai agricoli a tempo indeterminato;
- apprendisti.
NASpI: chi resta escluso
Non possono accedere all’indennità, invece, le seguenti categorie di lavoratori:
- dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni;
- lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità;
- lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
- operai agricoli a tempo determinato;
- lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale.
NASpI 2023: gli importi
L’indennità viene corrisposta per un numero di settimane pari alla metà di quelle contributive dei precedenti quattro anni, che devono essere almeno 13, ai lavoratori dipendenti che hanno perduto involontariamente l’occupazione.