Nuova riforma IRPEF 2021: chi pagherà più tasse?

Luca Paolucci
  • Laurea in Economia e Management
  • Laureato in Management Internazionale
18/02/2021

Governo Draghi: nuova riforma del sistema fiscale in agenda. Le categorie chiedono all’Esecutivo un taglio delle tasse, a partire dall’IRPEF, con l’approvazione di un trattamento più equo per tutti. Ma quali contribuenti gioverebbero della riforma?

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Il nuovo Governo Draghi ha messo in cima alla lista dei provvedimenti economici la riforma del sistema fiscale, a partire dall’IRPEF. Industriali, commercianti e artigiani chiedono a gran voce un taglio delle tasse, invocando un sistema più equo ed equilibrato per tutte la categorie, a prescindere dalle fasce di reddito a cui si appartiene.

Il Premier incaricato ha dichiarato di voler ascoltare le parti sociali prima di procedere con la riforma e ha in programma di dare il via agli incontri già nei prossimi giorni.

Riforma IRPEF: le richieste delle categorie

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Sul tavolo di lavoro di Mario Draghi, nuovo Premier incaricato, è già presente una riforma del sistema fiscale, presentata anzitempo ai partiti durante le consultazioni avvenute al Quirinale nelle ultime settimane.

Ma prima di procedere, il Presidente del Consiglio ha dichiarato di voler ascoltare attentamente tutte le parti sociali, le quali hanno già richiesto maggiore equità ed equilibrio nella definizione delle nuove aliquote IRPEF, a prescindere dalle fasce di reddito a cui si appartiene.

L’obiettivo principale delle categorie appare quello di giungere ad una riduzione del peso delle tasse, eliminando il divario tra aliquote nominali ed effettive, assicurando pari trattamento a tutti i redditi di lavoro e garantendo la neutralità del prelievo rispetto alla forma giuridica dell’impresa.

A tal proposito si è espresso Lino Stoppani, Vice Presidente Vicario di Confcommercio:

“La riforma dovrà essere finalizzata alla riduzione della tassazione sui redditi da lavoro da intendere nell’accezione più ampia – sia dipendente, sia autonomo, sia d’impresa – in particolare per i contribuenti con reddito basso e medio/basso, in modo da aumentare il tasso di occupazione, ridurre il lavoro sommerso ed incentivare l’iniziativa privata.”

Anche i rappresentanti di Confartigianato, durante un’audizione presso le Commissioni Finanze di Camera e Senato, hanno voluto far sentire la propria voce:

“La riforma dell’IRPEF è il primo passo di una indispensabile revisione complessiva del sistema fiscale per ridurre il peso delle tasse su imprese e cittadini, il numero di adempimenti e le complicazioni per pagarle.”

Chi pagherebbe di meno con la nuova riforma?

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Ma quali sono i contribuenti che potrebbero effettivamente giovare dall’approvazione della nuova riforma fiscale? Quali di loro potrebbero realmente pagare meno tasse?

Per Confartigianato, il primo intervento dovrebbe portare ad una riequilibrazione della tassazione IRPEF sui redditi compresi tra i 28.000 e i 55.000 euro, con aliquote più proporzionate per fascia di reddito. In quest’ottica, la prima richiesta sarebbe quella di ridurre l’aliquota applicata al primo dei due scaglioni, al momento fissata al 38%.

Inoltre, il progetto di riforma appoggiato da Confartigianato prevedrebbe, in generale, una riduzione delle percentuali di scarto tra le varie fasce di reddito, applicando le detrazioni decrescenti in maniera lineare e a partire dai 28.000 euro.

Richiesta importante giunge anche da Confindustria, la quale invoca una riduzione dall’8 al 4% della ritenuta applicata sui bonifici che danno diritto a detrazioni d’imposta, con l’innalzamento del limite che rende obbligatorio l’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti Iva da 5.000 a 50.000 euro.