Nuovo sussidio per il 2024: ecco chi può chiederlo e come funziona
È stata introdotta una nuova indennità di discontinuità per i lavoratori dello Spettacolo in Italia, mirata a compensare i bassi redditi e la frammentazione dei contributi. Questo beneficio è esteso a una vasta gamma di professionisti, con criteri specifici di ammissibilità, e prevede il pagamento del 60% dell’importo basato sulla media delle retribuzioni imponibili, con un limite massimo di 312 giorni all’anno.
Il mondo dello spettacolo è al centro di significativi cambiamenti nei benefici offerti ai lavoratori. Con l’entrata in vigore il 25 luglio 2023 del Decreto Ministeriale del Lavoro in attuazione della legge delega della riforma dello spettacolo n. 106/2022, una nuova indennità di discontinuità è stata introdotta.
Questo sussidio, rivolto a coloro con redditi inferiori a 25.000 euro, è progettato per affrontare l’ampia frammentazione dei redditi e dei contributi nel settore dello spettacolo.
Come funziona la nuova indennità di discontinuità
Questo ammortizzatore sociale è destinato a diverse categorie di professionisti, compresi lavoratori a tempo determinato che operano nell’ambito della produzione e realizzazione di spettacoli, nonché lavoratori intermittenti, compresi quelli con contratti a tempo indeterminato nel settore dello spettacolo.
Tuttavia, ci sono requisiti specifici da soddisfare, come la residenza in Italia da almeno un anno, la cittadinanza italiana o europea e un reddito imponibile IRPEF inferiore a 25.000 euro nell’anno precedente alla domanda.
A chi è rivolto
Il nuovo beneficio si estende a un’ampia gamma di lavoratori, inclusi autonomi, co.co.co. e dipendenti a tempo determinato che svolgono attività legate alla produzione e realizzazione di spettacoli e altre attività del settore. Anche i lavoratori discontinui iscritti al fondo di previdenza dello spettacolo possono usufruire di questa agevolazione.
Professioni interessate dall’indennità
Le professioni che possono essere considerate come svolte in modo intermittente e quindi idonee a ricevere questa nuova indennità includono una vasta gamma di lavori.
Questi comprendono operatori di sale cinematografiche, impiegati amministrativi e tecnici, maschere, custodi, guardarobieri, addetti alle pulizie, autisti e altri che lavorano nel settore degli spettacoli pubblici, radio, televisione, cinematografia e altro ancora.
Calcolo e importo dell’indennità
L’indennità di discontinuità viene concessa per un numero di giorni calcolato come un terzo di quelli accreditati al fondo spettacolo nell’anno precedente alla domanda, con alcune restrizioni per evitare sovrapposizioni con altre forme di contribuzione. Il limite massimo di giorni all’anno è di 312.
L’importo dell’indennità, erogato in un’unica soluzione dall’INPS, rappresenta il 60% della media delle retribuzioni soggette a tassazione in rapporto alle giornate di contribuzione derivanti dalle attività svolte nell’anno precedente alla domanda. L’importo giornaliero è limitato al minimo contributivo stabilito.
Fine dell’ALAS e regime transitorio
A partire dal 1° gennaio 2024, l’indennità per i lavoratori autonomi dello spettacolo (ALAS) viene abrogata, e viene introdotto un regime transitorio per coloro che sperimentano una cessazione involontaria fino al 31 dicembre 2023.
Per i lavoratori che soddisfano i requisiti nel 2022 e presentano domanda entro il 15 dicembre 2023, è prevista una disciplina transitoria che impedisce la cumulabilità tra l’indennità di discontinuità e l’ALAS.