Obbligo POS: a quanto ammonta la multa?

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
03/09/2022

Dal 30 giugno scorso sono scattate le multe per i commercianti che non rispettano l’obbligo di pagamenti elettronici. In caso di violazione dell’obbligo, è prevista una sanzione di 30 euro, più il 4% del valore della transizione.

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Sono ormai due mesi che sono scattate le multe per quei commercianti che rifiutano i pagamenti elettronici. L’obbligo di accettazione dei pagamenti tramite POS è stato introdotto otto anni fa e le sanzioni sono entrate in vigore soltanto quest’anno, grazie al decreto Recovery.

Vediamo insieme cosa è cambiato dal 30 giugno, data in cui le nuove regole sono entrate in vigore.

Pagamenti elettronici 2022: multa superiore ai 30 euro

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Nel 2012 è stato introdotto l’obbligo di consentire i pagamenti elettronici senza però introdurre sanzioni legate alla violazione dell’obbligo. Infatti, secondo quanto previsto dalla normativa, se i clienti vedevano rifiutarsi da parte dei commercianti il pagamento con carta di credito o bancomat, avevano il diritto di non pagare fino a quando la controparte non avesse accettato il pagamento elettronico.

A introdurre le sanzioni è stato il decreto Recovery che prevede una multa pari a 30 euro, più il 4% in più del valore della transizione. Dunque, per esempio, se un commerciante si rifiutasse di accettare un pagamento elettronico di 50 euro, la multa sarebbe pari a 32 euro.

L’obiettivo è quello di incentivare l’utilizzo di carte di credito, bancomat e servizi tracciabili per i pagamenti, in modo tale da contrastare l’evasione fiscale. Secondo quanto previsto dalla legge, i pagamenti elettronici devono essere accettati sia dagli esercenti commercianti sia dai professionisti, come tassisti, idraulici o medici.

Come segnalare la violazione

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Nel caso in cui l’esercente rifiuti il pagamento elettronico, il cittadino può segnalarlo alla Guardia di Finanza attraverso il numero gratuito 117 o rivolgendosi al più vicino reparto locale. Se non ci sono pattuglie disponibili è possibile che le Fiamme Gialle non intervengano subito per fare la multa, che potrebbe arrivare in un momento successivo. La segnalazione verrà comunque utilizzata anche come “indicatore di rischio” per indirizzare successivi controlli.