Obbligo pos: verso l’azzeramento delle commissioni

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
30/01/2023

Entro il 1° marzo, il ministro dell’Economia dovrà adottare un decreto al fine di istituire n tavolo permanente tra le categorie interessate in merito alle transazioni con Bancomat o carte di credito. Vediamo insieme quali sono le ipotesi che si vorrebbero valutare.

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Durante l’elaborazione della Legge di Bilancio, il governo aveva pensato di cancellare l’obbligo di Pos per i pagamenti sotto i 60 euro, eliminando anche le relative sanzioni.

Tuttavia, dopo lo stop da parte della Commissione europea, l’esecutivo ha fatto un passo indietro, senza andare a modificare quanto già previsto dalla precedente normativa.

Ora, l’obiettivo è quello di trovare una soluzione che consenta di alleggerire le commissioni sui pagamenti elettronici.

Pos: entro il 1° marzo il tavolo con le categorie

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Secondo quanto previsto dai commi 386 e 387 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2023, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Manovra dovrà essere adottato un decreto del ministro dell’Economia per istituire un tavolo permanente tra le categorie interessate in merito alle transazioni con Bancomat o carte di credito.

L’obiettivo del tavolo con le categorie

Dunque, entro il 1° marzo sarà convocato il tavolo per:

Valutare soluzioni per mitigare l’incidenza dei costi delle transazioni elettroniche di valore fino a 30 euro a carico degli esercenti attività di impresa, arti o professioni che presentino ricavi e compensi relativi all’anno di imposta precedente di ammontare non superiore a 400.000 euro.

Contributo straordinario per i commercianti e i professionisti

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, nell’eventualità che il tavolo fallisca nella “definizione di un livello dei costi equo e trasparente” entro il mese successivo, scatterebbe la “punizione”, ossia un contributo straordinario da parte dei prestatori di servizi di pagamento e dei gestori di circuiti e schemi di pagamento pari al 50% degli utili, al netto degli oneri fiscali, derivanti dalle commissioni e da altri proventi per le transazioni inferiori a 30 euro ovvero al diverso limite di valore eventualmente individuato. Contributo che andrebbe ad alimentare un fondo taglia-costi per i commercianti e i professionisti.

La soluzione pensata dal governo

Nel frattempo, il ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti ha avviato un primo dialogo con gli operatori, e la soluzione pensata verte verso un azzeramento delle commissioni per i pagamenti inferiori ai 10 euro e una riduzione flessibile per quelli fino a 30 euro.

Se approvato, questo sistema verrebbe applicato in via sperimentale per un anno.