Partita IVA 2023 al via i controlli: requisiti e procedure per la riapertura

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
19/05/2023

I nuovi controlli fiscali sulle Partite IVA impongono requisiti più rigidi e procedure specifiche per la riapertura. La cooperazione dei contribuenti è fondamentale per evitare la cessazione d’ufficio e le relative sanzioni.

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Sono entrati in vigore i nuovi controlli fiscali sulle Partite IVA, come previsto dalla Legge di Bilancio 2023. Le modalità di attuazione di tali controlli, compresi l’analisi del rischio e la cessazione d’ufficio, sono specificate nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate datato 16 maggio 2023.

Queste misure mirano a prevenire e contrastare l’evasione fiscale, introducendo requisiti più rigidi per l’ottenimento e la riapertura delle Partite IVA. In questo articolo, esamineremo come vengono applicate le nuove regole.

Partita IVA: fattori di rischio e verifiche

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I fattori di rischio da verificare riguardano sia l’aspetto economico che fiscale del richiedente una Partita IVA, oltre ai requisiti imprenditoriali e alla posizione fiscale del contribuente.

L’identificazione di tali elementi di rischio avviene attraverso il confronto di dati e informazioni presenti nelle banche dati dell’Agenzia delle Entrate e di altri database pubblici e privati. Inoltre, vengono considerate anche le segnalazioni provenienti da enti che rispondono all’invito dell’Agenzia delle Entrate per fornire spiegazioni in modo personale.

Cessazione d’ufficio e sanzioni

La nuova procedura prevede che coloro che rifiutano di presentarsi per le verifiche subiscano la cessazione della Partita IVA, accompagnata da una sanzione pecuniaria di 3.000 euro. Questa misura è volta a garantire la piena cooperazione dei contribuenti nel processo di analisi del rischio e a scoraggiare eventuali tentativi di elusione fiscale.

Requisiti per la riapertura

Dopo la cessazione d’ufficio, per richiedere un nuovo numero di Partita IVA, è necessario fornire una polizza fideiussoria o una fideiussione bancaria triennale. L’importo minimo di tali garanzie è fissato a 50.000 euro. Questo requisito è finalizzato a garantire la solvibilità e la correttezza fiscale dei soggetti che intendono riattivare una Partita IVA precedentemente cessata.

 Modello di polizza per la riapertura

Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate include anche un fac-simile della polizza da presentare per la riapertura di una Partita IVA considerata sospetta. Questo modello standardizzato facilita la procedura di richiesta e valutazione delle garanzie finanziarie necessarie per il ripristino dell’attività imprenditoriale.