Partite IVA, contributi a fondo perduto 2021: importi e a chi spettano
Le partite IVA hanno ancora tempo per richiedere i contributi a fondo perduto riconosciuti a chi ha subito un peggioramento del risultato economico di esercizio pari al almeno il 30% tra il 2019 e il 2020. Vediamo nel dettaglio gli importi dei contributi e chi può presentare la domanda.
Partite IVA: è ancora possibile richiedere i contributi a fondo perduto perequativo disposti dal decreto Sostegni bis.
La misura, finanziata con 4,5 miliardi di euro, è destinata a esercenti e professionisti in base alla percentuale di riduzione del risultato economico di esercizio nel 2020 rispetto al 2019, con gli accrediti che dovrebbero arrivare a tutti entro il 31 dicembre 2021.
Vediamo nel dettaglio i requisiti e le modalità di calcolo dei contributi.
Contributi partite IVA: chi può richiederli
Sono ancora attivi i contributi a fondo perduto perequativo a favore delle partite IVA che hanno subito una perdita di bilancio pari al almeno il 30% tra il 2020 e il 2019.
Nel decreto attuativo del MEF pubblicato in data 12 novembre 2021 sono presenti i requisiti per poter ottenere i contributi.
Possono presentare la domanda di accesso ai contributi a fondo perduto perequativo:
- i titolari di partita IVA attiva alla data del 26 maggio 2021, esercenti attività d’impresa, arte o professione o che producono reddito agrario, residenti o stabiliti nel territorio dello Stato, ad eccezione di enti pubblici, intermediari finanziari e società di partecipazione;
- i soggetti sopracitati che hanno registrato un peggioramento del risultato economico di esercizio pari almeno al 30% nel corso del 2020 rispetto al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019;
- i titolati di partita IVA con ammontare di ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro nel 2019.
Contributi partite IVA: quanto valgono
Nel decreto attuativo del MEF, pubblicato lo scorso 12 novembre, sono presenti anche le modalità di calcolo dei contributi spettanti. L’importo massimo erogabile per partita IVA è pari a 150 mila euro.
La somma esatta a cui si ha diritto va determinata secondo la procedura indicata all’articolo 2 comma 1 del decreto. Dopo aver calcolato la differenza tra il risultato economico d’esercizio del 2020 con quello del 2019, bisognerà sottrarre gli eventuali altri contributi a fondo perduto ricevuti nell’ultimo anno e mezzo grazie ai vari decreti emergenziali; fatto ciò, al risultato ottenuto andrà applicata la percentuale del valore di ricavi e compensi del 2019:
- 30% fino a 100 mila euro;
- 20% da 100 mila a 400 mila euro;
- 15% da 400 mila a 1 milione di euro;
- 10% tra 1 e 5 milioni di euro;
- 5% tra 5 e 10 milioni di euro.
Se l’ammontare dei finanziamenti già ricevuti è uguale o superiore alla differenza tra il risultato economico di esercizio tra il periodo d’imposta 2020 e 2019, non spetterà alcun nuovo contributo.