Partite IVA: le sanzioni per chi non presenta la fattura elettronica
Dallo scorso autunno è entrato in vigore in misura piena l’obbligo di fatturazione elettronica per le partite IVA, comprede quelle forfettarie. Vediamo nel seguente articolo come funziona il meccanismo sanzionatorio per chi non rispetta questo obbligo.
Dal 1° ottobre 2022 tutte le partite IVA sono soggette all’obbligo di emettere fattura elettronica. Vediamo nel seguente articolo quali sono le conseguenze e le sanzioni per chi non rispetta tale obbligo.
Fattura elettronica: le sanzioni
Secondo la normativa attualmente in vigore, chi non emette la fattura elettronica entro 12 giorni successivi a quello di effettuazione dell’operazione viene punito in base alle previsioni dell’art. 6 co. 2 del D.Lgs. n. 471/1997 e, pertanto, con l’applicazione di una sanzione che può oscillare dal 5% al 10% dei corrispettivi, con un minimo di 500 euro se dall’errore non derivano conseguenze sul calcolo dell’IVA o delle imposte sui redditi.
Qualora il contribuente abbia tempestivamente registrato il corrispettivo ai fini delle imposte dirette e abbia altresì provveduto alla tardiva emissione della fattura, verrà assoggettato alla sanzione residuale di cui all’ultimo periodo del comma 2 dell’articolo 6 del D.Lgs. n. 471/1997, ricompresa tra 250 euro e 2.000 euro (Risposta dell’Agenzia delle Entrate all’istanza di interpello n. 520/2021).
Come funziona per il regime forfettario
L’obbligo di presentare la fattura elettronica, ricordiamo, riguarda anche i titolari di partita IVA in regime forfettario, ma non tutti.
Nello specifico, i contribuenti che nel 2021 hanno conseguito ricavi o compensi, ragguagliati ad anno, superiori a 25.000 euro, sono obbligati ad emettere, conservare e ricevere le fatture in formato elettronico a partire dal prossimo mese.
Per tutti gli altri soggetti forfettari, invece, l’obbligo decorrerà dal 1° gennaio 2024, indipendentemente dai ricavi/compensi conseguiti nel 2022».