Partite IVA, pagamento seconda rata IRPEF rimandato: a quando
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- Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
Il termine per il versamento del secondo acconto dell’Irpef è stato spostato al 16 gennaio 2024 per i titolari di partite Iva con ricavi fino a 170.000 euro nel 2022, con la possibilità di rateizzare l’importo in cinque mensilità. L’estensione non si applica ai contributi previdenziali e assistenziali, mantenendo la scadenza ordinaria del 30 novembre 2023.
Il termine per il versamento del secondo acconto dell’Irpef ha subito una proroga significativa, passando dal 30 novembre 2023 al 16 gennaio 2024. Questa estensione, rivolta alle persone fisiche titolari di partite Iva con ricavi fino a 170.000 euro nel 2022, è accompagnata da un’opzione di rateizzazione in cinque mensilità, come stabilito dal decreto Anticipi e chiarito dall’Agenzia delle Entrate.
Irpef: posticipo del termine di versamento
La prima innovazione riguarda il ritardo della scadenza per il versamento del secondo acconto dell’Irpef, concedendo alle persone fisiche con partite Iva un allungamento significativo, fino al 16 gennaio 2024. Questa misura mira a fornire maggiore flessibilità finanziaria, soprattutto per coloro con ricavi fino a 170.000 euro nel 2022.
Rateizzazione dell’importo
La seconda novità introduce la possibilità di rateizzare l’importo del secondo acconto in cinque rate mensili a partire da gennaio 2024, tutte con scadenza fissata al giorno 16 di ogni mese. Tale opzione è accessibile ai titolari di partite Iva che, nel periodo di imposta legato al 2022, hanno dichiarato ricavi o compensi inferiori a 170.000 euro, inclusi imprenditori e lavoratori autonomi.
Estensione ai gestori di imprese familiari
Un ulteriore beneficio del rinvio riguarda gli imprenditori gestori di imprese familiari o aziende coniugali non gestite in forma societaria. Questa categoria, inclusa nell’opzione di posticipo, può godere della rateizzazione dell’importo, offrendo una maggiore dilazione temporale e una gestione più agevole delle risorse finanziarie.
Esclusioni e scadenza ordinaria
Restano escluse da questo rinvio le persone fisiche non titolari di partita Iva, i titolari di partite Iva con ricavi superiori a 170.000 euro nel 2022 e soggetti diversi dalle persone fisiche, come società di capitali ed enti non commerciali. È fondamentale notare che la proroga non si applica ai contributi previdenziali e assistenziali, i quali conservano la scadenza ordinaria del 30 novembre 2023.
Dettagli e approfondimenti
Per ulteriori dettagli sulle nuove disposizioni relative all’Irpef 2023, è possibile approfondire la circolare diffusa dall’Agenzia delle Entrate. L’estensione del termine e l’introduzione della rateizzazione rappresentano risposte concrete per agevolare le persone fisiche con partite Iva nell’affrontare gli oneri fiscali derivanti dal secondo acconto.
