Partite IVA, scadenza rimandata per le tasse: a quando e chi riguarda

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
24/10/2023

Il governo italiano ha deciso di posticipare il pagamento delle tasse per oltre un milione di contribuenti, includendo professionisti con partita IVA e forfettari. Questo rinvio riguarda le imposte sul reddito ma esclude contributi previdenziali, IVA e bollo, offrendo la possibilità di rateizzare i pagamenti con un tasso d’interesse annuo del 4%, vantaggioso rispetto alle sanzioni fiscali.

Tasse

Oltre un milione e duecentomila cittadini italiani ricevono una boccata di sollievo fiscale inaspettata, con il rinvio del pagamento delle tasse.

Questo interessante sviluppo coinvolge una vasta gamma di contribuenti, tra cui professionisti autonomi, forfettari e molti altri. Approfondiamo come questa decisione del governo Meloni stia impattando il pagamento delle tasse in Italia.

Rinvio per professionisti e lavoratori autonomi

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Quasi mezzo milione di professionisti con partita IVA in regime ordinario, dichiaranti fino a 175 mila euro di reddito, potranno ritardare il pagamento della seconda rata dell’acconto dell’Irpef 2023.

Questo provvedimento beneficia anche chi ha ottenuto ricavi o compensi fino a 170 mila euro nel 2022.

Estensione del rinvio

L’estensione del rinvio a gennaio 2024 comprende tutte le imposte della dichiarazione dei redditi, come l’Irpef, le addizionali, la cedolare secca e la tassazione sostitutiva dei minimi e forfettari.

Tuttavia, va notato che non ci sarà alcun rinvio per i contributi previdenziali e Inail, né per l’IVA e il bollo. La percentuale di rinvio varia tra il 50% e il 60% a seconda del tipo di contribuente.

Tasso d’interesse e vantaggi della rateazione

A partire da febbraio 2024, i contribuenti dovranno calcolare un tasso d’interesse annuo del 4% sui pagamenti posticipati. Tuttavia, la rateazione si dimostra più conveniente rispetto al ravvedimento operoso, nonostante un tasso legale più elevato. Grazie a questa opzione, i contribuenti evitano sanzioni che altrimenti varierebbero dal 3% sulla seconda rata al 3,75% sulla quinta.

Dettagli sulla rateazione

La rateazione permette ai contribuenti di suddividere l’importo dovuto in cinque rate mensili da versare rispettivamente il 16 gennaio, il 16 febbraio, il 18 marzo, il 16 aprile e il 16 maggio. Questa flessibilità consente ai contribuenti di gestire meglio i propri flussi di cassa e di evitare sanzioni, seppur pagando un tasso d’interesse annuo del 4%.