Pensione a 62 anni con 5 anni di anticipo: è possibile?
Dal 2022 molto probabilmente sarà possibile andare in pensione 5 anni prima: questa è l’idea del Governo, che pensa alla conferma della pace contributiva, introducendo inoltre uno sconto dell’onere di cui bisogna farsi carico. Scopriamo i dettagli insieme.
Potrebbe esserci una nuova pace contributiva all’orizzonte, la quale permetterebbe a chi lo vorrebbe di anticipare l’accesso alla pensione fino a cinque anni.
Prospettiva niente male per tutti i lavoratori che vedono vicino il traguardo. È quindi il post Quota 100 ad accendere il dibattito politico sulla vicenda pensioni, dove chi vorrà andare in pensione prima dovrà accettare di farlo con un assegno ridotto a quello che gli sarebbe stato riconosciuto al compimento dei 67 anni.
Vediamo i dettagli insieme.
Pensiona anticipata: ecco la nuova pace contributiva
Ad oggi vi è la possibilità di andare in pensione al raggiungimento dei 67 anni. È possibile andarci 5 anni prima, ovvero ai 62 anni?
Tra le misure discusse in questi giorni c’è anche quella di una nuova pace contributiva. Nel dettaglio, verrebbe data la possibilità, a chi è interessato, di coprire i buchi cumulati durante la carriera, ossia quei periodi che per una serie di motivi (perlopiù nel caso in cui non si era occupati) non sono stati coperti da alcuna contribuzione.
Grazie alla pace contributiva, quindi, si potrebbe pagare di tasca propria (l’onere per il versamento dei contributi per i periodi scoperti spetta infatti al titolare) per anticipare l’accesso alla pensione fino a un massimo di cinque anni.
Pace contributiva: cos’è e come funziona?
Le regole sono le stesse del triennio 2019-2021, ma non è ancora chiaro chi vi potrà accedere: se solo i contributivi puri o anche altre tipologie.
Si potranno riscattare al massimo cinque anni di contributi, anche per periodi non consecutivi tra di loro: l’importante è che il periodo da riscattare sia privo di contributi e di qualsiasi obbligo contributivo.
Il costo da sostenere dipende dalle ultime retribuzioni percepite: su queste, infatti, si applica la cosiddetta aliquota contributiva che nel caso dei lavoratori dipendenti è del 33%. Ma attenzione: novità assoluta dovrebbe essere il fatto che da parte dell’Inps potrebbe essere riconosciuto uno sconto, così da incentivare al versamento volontario dei contributi per andare prima in pensione.