Pensione di cittadinanza 2023 addio? Che fine farà il sussidio
Il reddito e la pensione di cittadinanza stanno giungendo al termine con il 2023, portando ad una riflessione sul loro impatto limitato nel favorire l’occupazione. La legge di bilancio 2023 introduce una riforma che riduce la durata del sussidio a 7 mesi e annuncia l’Assegno di Inclusione dal 2024, incentrato su percorsi di integrazione sociale e lavorativa.
Con l’approssimarsi della fine del 2023, il termine del reddito di cittadinanza desta interrogativi riguardo al destino della pensione di cittadinanza. Queste misure, create con l’obiettivo di contrastare la povertà e favorire l’inclusione sociale, stanno attraversando un momento di cambiamenti significativi.
Addio al reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza, nato come risposta alla necessità di supportare le famiglie in difficoltà, ha fallito nel conseguire i risultati sperati. Sebbene sia stato pensato per agevolare il rientro nel mondo del lavoro, la sua efficacia nell’incrementare le opportunità di occupazione è stata limitata. Molte famiglie hanno ricevuto il sostegno finanziario, ma la creazione di posti di lavoro è rimasta scarsa.
La riforma del 2023
La legge di bilancio del 2023 ha posto fine alla visione di un reddito di cittadinanza a tempo indefinito. La riforma ha stabilito che il sussidio sarà erogato per soli 7 mesi nell’anno, anziché per le precedenti 18 mensilità rinnovabili.
Questo cambio non si applicherà a determinate situazioni, come la presenza di disabili, minori o anziani con particolari condizioni, che continueranno a ricevere il sussidio fino alla fine del 2023.
L’Assegno di inclusione
A partire dal 1° gennaio 2024, il panorama cambierà ulteriormente. Il reddito di cittadinanza lascerà spazio all’Assegno di Inclusione (ADI). Questo nuovo sistema di supporto finanziario sarà concesso solo a coloro che intraprenderanno un percorso personalizzato di integrazione sociale e lavorativa. L’ADI rappresenta una svolta verso un approccio più mirato ed incentrato sul coinvolgimento attivo dei beneficiari.
Cos’è la pensione di cittadinanza
La pensione di cittadinanza, in realtà, altro non è che una variante del reddito di cittadinanza. Essa si applica quando tutti i membri del nucleo familiare hanno almeno 67 anni, o convivono con individui con disabilità gravi o non autosufficienza, che abbiano meno di 67 anni.
Dunque anche la pensione di cittadinanza dal 2024 sarà sostituita dall’Assegno di Inclusione.