Pensione di reversibilità 2022: requisiti, beneficiari e novità
La pensione di reversibilità è un trattamento pensionistico riconosciuto ai familiari di un pensionato o di un lavoratore defunto. Vediamo nel seguente articolo come funziona, quando spetta e a quale importi si ha diritto.
La pensione ai superstiti è un trattamento pensionistico riconosciuto in caso di decesso del pensionato o dell’assicurato. Nel primo caso si parla di pensione di reversibilità, che viene concessa ai superstiti nella misura pari ad una quota percentuale della pensione del defunto.
Vediamo nel dettaglio come funziona e a chi spetta il trattamento.
Pensione di reversibilità 2022: i beneficiari
La pensione di reversibilità 2022 viene riconosciuta in caso di decesso del pensionato in favore dei seguenti familiari superstiti:
- il coniuge o l’unito civilmente;
- il coniuge divorziato a condizione che sia titolare dell’assegno divorzile, che non sia passato a nuove nozze e che la data di inizio del rapporto assicurativo del defunto sia anteriore alla data della sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio;
- i figli minorenni alla data del decesso del dante causa;
- i figli inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso, indipendentemente dall’età;
- i figli maggiorenni studenti, a carico del genitore, che non prestino attività lavorativa, che frequentano scuole o corsi di formazione professionale equiparabili ai corsi scolastici, nei limiti del 21esimo anno di età;
- i figli maggiorenni studenti, a carico del genitore, che non prestino attività lavorativa, che frequentano l’università, nei limiti della durata legale del corso di studi e non oltre il 26esimo anno di età.
Pensione di reversibilità 2022: le novità
Per quanto riguarda la platea dei beneficiari, da quest’anno non saranno più solo le mogli vedove ad usufruire della pensione di reversibilità, la forma di sostegno pensionistico dedicata ai familiari superstiti di un pensionato (o di un lavoratore) deceduto.
La Corte Costituzionale ha previsto il coinvolgimento di una serie di soggetti precedentemente esclusi dal diritto a ricevere il trattamento: in particolare, la sentenza n. 88/2022 ha esteso il diritto alla pensione di reversibilità dei nonni anche ai nipoti maggiorenni, orfani dei genitori e inabili al lavoro.
Per quanto riguarda gli importi, invece, la normativa prevede che quelli della pensione di reversibilità riconosciuta ai superstiti, nella quota a loro spettante, si riducano in presenza di altri redditi. Il trattamento minimo di pensione varia ogni anno, in quanto soggetto a perequazione. Quest’anno è pari a 515,58 euro mensili, 6.702,54 euro annui, e i limiti per la pensione di reversibilità sono i seguenti:
- nessun taglio in caso di redditi non superiori a 20.489,82 euro;
- meno 25% per i redditi compresi tra 20.489,82 e 27.319,76 euro;
- meno 40% per redditi compresi tra 27.319,76 e 34.149,70 euro;
- meno 50% per redditi superiori a 34.149,70 euro.