Pensione e inflazione: quanto è aumentata la spesa per lo Stato?
L’aumento inesorabile dell’inflazione, che sta sfiorando il 10%, comporterà anche l’aumento della spesa per lo Stato in tema di pensioni. Il flusso monetario da erogare per il sistema previdenziale è infatti aumentato di 24 miliardi di euro. Gli esperti lanciano l’allarme: così il sistema non è in equilibrio.
L’Inps lancia l’allarme circa la spesa da sostenere in tema di pensioni. L’aumento dell’inflazione, che a fine anno dovrebbe rimanere sull’8%, comporterà anche un aumento della spesa statale per il sistema previdenziale pari a circa 24 miliardi di euro in più rispetto al 2021. Ciò che preoccupa gli esperti è che in questo caso non potrà più essere garantito l’equilibrio di sistema.
Pensioni: come alleggerire i costi?
Si stanno studiando metodi con cui contenere i costi in previsione di un perdurare dell’inflazione ad alti livelli anche per i prossimi anni. Dalla voce del presidente Inps Pasquale Tridico arrivano tre proposte interessanti, che potrebbero essere utili alla causa. La prima è quella del ricalcolo contributivo, con cui si uscirà dal mondo del lavoro a 64 anni di età e almeno 35 anni di versamenti.
La seconda è quella della penalizzazione del 3% della parte retributiva dell’assegno per ogni anno di anticipo prima della soglia di vecchiaia sempre con un pensionamento in formato “64+35. La terza infine è stata studiata dallo stesso Tridico e prevede l’anticipo alla maturazione di 63 anni d’età e 20 di contribuzione della quota contributiva dell’assegno.
Pensioni: per Orlando vanno ripristinate due misure
Il Ministro del Lavoro Andrea Orlando ha aggiunto che in sua opinione è necessario rinforzare e rinnovare altre due misure ad oggi in essere: si tratta di Opzione Donna e Ape sociale. Queste sono entrambe in scadenza a fine anno, ma hanno dimostrato di poter portare ottimi risultati al sistema previdenziale.
Nello specifico, secondo Orlando, il governo dovrà: “ampliare e dare criteri di strutturalità alla platea dei lavori gravosi, per l’accesso a meccanismi di anticipo rispetto all’attuale quadro normativo”.