Pensione minima: quanti anni di contributi servono

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
26/08/2023

Ottenere una pensione adeguata può essere un’impresa difficile, spesso causando sorprese sgradevoli durante l’avvicinarsi dell’età pensionabile. La pensione minima, un’aggiunta al trattamento pensionistico, mira a garantire un sostegno vitale a coloro che non raggiungerebbero un importo sufficiente.

Pensione minima: quanti anni di contributi servono

L’obiettivo di raggiungere una pensione adeguata può rivelarsi inaccessibile per molti, anche dopo una vita di lavoro. A volte, quando si avvicina l’età pensionabile, si scopre che mancano i contributi necessari.

La ricerca di informazioni presso enti come INPS spesso si traduce in risposte deludenti. Questa situazione ha spinto molte persone a cercare alternative per garantirsi una pensione minima sufficiente.

Strategie per una pensione minima

Pensione minima: quanti anni di contributi servono

Per evitare sorprese sgradevoli, è fondamentale conoscere il numero esatto di contributi richiesti per ottenere la pensione minima. Sebbene le risorse possano sembrare scarse, esistono diverse strategie per superare i rigidi requisiti imposti dalla legge Fornero. Tuttavia, queste opportunità sono spesso riservate a specifiche categorie di lavoratori.

Ruolo della pensione minima

La pensione minima, un supplemento al trattamento pensionistico, garantisce una base economica a chi, in base ai contributi accumulati, non raggiungerebbe un importo sufficiente per una vita decorosa.

Vi sono diverse circostanze che conferiscono il diritto alla pensione minima, tra cui il mancato lavoro o l’accumulo insufficiente di contributi.

Le pensioni dirette e indirette, tra cui la reversibilità e le pensioni per i superstiti dei lavoratori deceduti, possono essere integrate al livello minimo. Tuttavia, per coloro che non possono accedere alla pensione, esiste un assegno sociale come sostegno assistenziale.

Accumulo di contributi

Un requisito fondamentale per la pensione di vecchiaia è un’anzianità contributiva di almeno vent’anni, che corrispondono a 1047 settimane. I contributi non devono essere necessariamente effettivi, ma possono includere contributi figurativi o volontari. Deroghe consentono ai lavoratori con almeno 15 anni di contributi accreditati entro il 31 dicembre 1992 di ottenere la pensione.

A chi spetta la pensione minima

La pensione minima non è legata al numero di anni di contributi versati. L’integrazione è concessa a coloro che ricevono una pensione al di sotto delle soglie stabilite dalla legge. Nel 2023, l’integrazione minima raggiunge i 572,20€ al mese, con variazioni in base all’età e al reddito. L’INPS eroga l’integrazione, considerando sia i redditi che superano la soglia sia quelli che rimangono al di sotto.

Integrazione volontaria

Per chi non ha accumulato contributi sufficienti, esiste l’opzione dell’integrazione volontaria. Tuttavia, sono richiesti requisiti specifici, tra cui almeno 5 anni di contributi versati e almeno 3 anni di contributi nel quinquennio precedente la domanda per l’autorizzazione all’integrazione volontaria.