Pensioni 2022: cancellata la rivalutazione dei contributi

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
15/10/2021

Novità sul fronte pensioni: tutte quelle con decorrenza dal 1° Gennaio 2022 non saranno oggetto di rivalutazione dei contributi, per coefficiente negativo. Cerchiamo di capire il perché e quali potrebbero essere le conseguenze.

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Per le pensioni del 2022 non è prevista alcuna rivalutazione del montante contributivo. Questo in quanto il tasso medio di rendimento del prodotto interno lordo (Pil), relativo agli ultimi cinque anni, è stato negativo. Visto che non è possibile avere un tasso negativo in questi casi, si è scelto di approssimare il valore a uno, ossia di fare in modo che non vi sia alcuna variazione.

Scopriamo insieme i dettagli della vicenda e facciamo chiarezza.

Nessuna rivalutazione: ecco i perché

Statistica

In primis, facciamo chiarezza sulle motivazioni che hanno comportato l’assenza di rivalutazione del montante contributivo. La spiegazione è stata fornita dall’Istat, che giustifica con la statistica cosa sta accadendo al coefficiente di rivalutazione.

Cercando di semplificare al massimo, l’effetto del Covid sul PIL è stato assai evidente, tanto da favorire una forte contrazione della produzione. Dato che il coefficiente dipende direttamente dal Pil, questo ha valore negativo ed ecco perché è stato necessario portarlo al valore di uno.

Ciò con l’intento di non penalizzare i montanti contributivi inerenti agli anni passati.

Quali sono le conseguenze di questa situazione?

Pensioni

Cerchiamo di capire quali conseguenze ci saranno all’atto pratico per i pensionati futuri. In primo luogo, se non si fosse portato il coefficiente a uno, avremmo assistito a svalutazioni dei montanti più o meno rilevanti.

Inoltre, la parte di coefficiente abbonata, ossia lo 0,0215%, dovrà essere tenuto in considerazione per il futuro, in quanto dovrà essere recuperato. Una situazione analoga avvenne nel 2014, ma il governo emanò un decreto legge apposito per portarlo a uno. Dunque è auspicabile che anche in questo caso vi sarà un intervento dell’esecutivo per impedire di avere perdite sui montanti contributivi dei lavoratori.