Pensioni 2022, Quota 102 o Quota 41: cosa sono e come funzionano

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
04/09/2021

La riforma delle pensioni sta tenendo in molti con il fiato sospeso: le proposte che arrivano sono numerose ma non soddisfano a pieno il Governo Draghi. Ora pare esserci una nuova ipotesi valida da gennaio 2022: vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

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Pensioni: tra la moltitudine di proposte emerse dal panorama politico di questi giorni, ne arriva un’altra con lo scopo di superare Quota 100, che dal canto suo terminerà il triennio di “prova” il 31 dicembre 2021.

Tra le proposte più dibattute ci sarebbero Quota 102 e Quota 41: la prima seguirebbe la falsa riga di Quota 100, prevedendo un doppio requisito “età più contributi versati”, mentre Quota 41 terrebbe in considerazione solamente gli anni di contributi versati.

Scorpiamo la nuova proposta per la riforma delle pensioni.

Riforma pensioni: ecco la nuova proposta per Gennaio 2022

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A presentare questo nuovo sistema sono stati due esperti del settore, ossia Tito Boeri (ex presidente Inps) e Riccardo Perotti, i quali tramite un’intervista rilasciata a Repubblica hanno fatto sentire la propria opinione.

La proposta prevede l’uscita dal mondo del lavoro in qualsiasi momento si vuole, a partire dal raggiungimento dei 63 anni di età.

A livello tecnico, questa misura prevedrebbe:

“Una riduzione media di un punto e mezzo per ogni anno di anticipo rispetto alla pensione offerta da Quota 100. In futuro ancora meno, dato che le generazioni che andranno in pensione nei prossimi anni avranno una quota contributiva più alta su cui la riduzione è già comunque applicata in caso di pensione anticipata”.

L’obiettivo sarebbe quello di diminuire le disparità di trattamento tra chi usufruisce del sistema contributivo e chi del misto: inoltre, la pensione minima dovrebbe essere portata da 1.450 euro a 1.000 euro, in modo da allargare al massimo il numero di partecipanti.

Pensioni 2022: quali sono gli scenari più probabili?

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Con Quota 100 vi era la possibilità di andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati.

Da gennaio 2022 si tornerebbe all’età pensionabile standard (67 anni), effettuando così uno scalone di circa 5 anni rispetto al sistema precedente.

Ciò creerebbe un potenziale divario non indifferente tra chi ha usufruito di Quota 100 e chi invece si trova ad andare in pensione con il vecchio ordinamento. Il Governo dovrà lavorare bene ed attentamente per evitare che ciò accada, rendendo il sistema pensionistico il più equo possibile.