Pensioni 2023: come funziona il contratto di espansione

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
07/05/2023

Grazie alle recenti modifiche apportate dal decreto Lavoro, viene ampliato il periodo disponibile per organizzare le uscite dei lavoratori che hanno aderito al contratto di espansione, offrendo alle aziende maggiori opportunità per pianificare il ricambio generazionale. 

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Il contratto di espansione, sperimentato nel 2019, si conferma come uno strumento che promuove l’assunzione di nuove figure professionali e offre la possibilità di uscire dal lavoro fino a 5 anni prima dell’età pensionabile.

Con le recenti modifiche apportate dal decreto Lavoro, viene esteso il periodo per organizzare le uscite per coloro che hanno aderito a questo contratto, offrendo maggiori opportunità alle imprese per la pianificazione del ricambio generazionale.

Proroga per l’organizzazione delle uscite

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Nonostante non sia una proroga effettiva, il contratto di espansione gode già di finanziamenti fino al 2023 attraverso la legge di Bilancio 2022. La novità introdotta riguarda la possibilità per le imprese con più di 1000 dipendenti di attuare appieno i loro piani di rilancio, garantendo una maggiore flessibilità nella gestione delle uscite anticipate dal lavoro.

Un percorso di sperimentazione e proroghe

Il contratto di espansione è stato inizialmente avviato come un progetto pilota per il biennio 2019-2020. Successivamente, ha ottenuto una prima proroga nel 2021 e l’estensione fino al 2023. Questa ultima proroga ha permesso di coinvolgere anche le medie-piccole imprese con almeno 50 dipendenti, ampliando la platea di aziende partecipanti. Inizialmente limitato alle grandi imprese con almeno 1000 dipendenti, i requisiti sono stati gradualmente ridotti a 250 e infine a 100.

Requisiti e agevolazioni per le aziende

Le imprese o i gruppi di imprese con oltre 1000 dipendenti sono tenuti ad assumere almeno una persona ogni tre dipendenti che hanno sottoscritto il contratto di espansione. Inoltre, è prevista la possibilità di ridurre del 30% l’orario lavorativo per coloro che non soddisfano i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata.

Il contratto di espansione permette ai dipendenti di lasciare il lavoro fino a 5 anni prima dell’età pensionabile, ricevendo una pensione basata sulle contribuzioni accumulate fino a quel momento, con l’azienda che si fa carico del pagamento dell’assegno mensile.

Accesso al contratto di espansione

I dipendenti con meno di 60 mesi rimanenti fino al raggiungimento dell’età pensionabile, sia quella di vecchiaia che anticipata, possono aderire al contratto di espansione. Sono ammissibili coloro che hanno accumulato un requisito minimo contributivo di 20 anni e raggiunto l’importo soglia previsto per i soggetti senza anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. La pensione ottenuta attraverso questo contratto può essere cumulata con altri redditi derivanti da attività lavorative.