Pensioni 2023: le nuove fasce di rivalutazione
Dal 2023, le pensioni saranno rivalutate al 7,3%, ma solo quelle che ammontano fino a 4 volte l’importo del trattamento minimo di pensione, dopo di che la percentuale di rivalutazione diminuisce. Vediamo insieme come.
A partire dal 2023, le pensioni saranno soggette a rivalutazione e a un tasso pari al 7,3%, sulla base dell‘inflazione registrata nel 2022 e che prevede l’adeguamento degli assegni in base al potere di acquisto delle famiglie italiane.
Tuttavia, la rivalutazione interesserà soltanto gli assegni che ammontano fino a 4 volte l’importo del trattamento minimo di pensione. Infatti, quelli con importi superiori saranno soggetti a tagli progressivi in base alle sei nuove fasce di rivalutazione stabilite dal governo per il biennio 2023-2024.
La rivalutazione delle pensioni nel 2023
Il governo Meloni ha deciso di rimodulare le attuali fasce di rivalutazione, che ammontano a 3, con 6 nuovi scaglioni, tramite l’introduzione di nuovi parametri che riducono progressivamente gli aumenti a chi prende assegni più alti.
A cominciare dal prossimo anno, le pensioni con importo limite pari a 4 volte il trattamento minimo saranno indicizzate del 7,3% e nel 2023 l’importo sarà pari a 562,63 euro al mese. Di conseguenza, la rivalutazione piena avverrà solo fino a 2.250,52 euro al mese e oltre questa soglia la pensione sarà rivalutata a una percentuale minore. Vediamo insieme le nuove fasce di rivalutazione.
Le nuove fasce di rivalutazione
Le 6 nuove fasce di perequazione delle pensioni dal 1 gennaio 2023 sono le seguenti:
- 100% fino a 4 volte il trattamento minimo
- 85% da 4 a 5 volte il trattamento minimo
- 53% da 5 a 6 volte il trattamento minimo
- 47% da 6 a 8 volte il trattamento minimo
- 37% da 8 a 10 volte il trattamento minimo
- 32% oltre le 10 volte il trattamento minimo
Questa scaletta sarà attiva per il biennio 2023-2024 e i risparmi di spesa sono serviti a innalzare l’importo del trattamento minimo a 600 euro al mese per gli over 75, ma solo per un anno. La misura, fortemente chiesta da Forza Italia, sarà in vigore dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023.