Pensioni, aumenta la spesa: cosa succede ora

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
05/10/2022

Per il 2023, la spesa per le pensioni aumenterà del 7,9 per cento a causa della rivalutazione messa in atto per mantenere il potere d’acquisto degli assegni mensili a fronte dell’attuale inflazione. Tuttavia, ciò riduce il margine di manovra del nuovo governo Meloni, che dovrà rivalutare le proprie proposte elettorali.

Pensioni

Secondo le ultime indicazioni sull’impatto della rivalutazione delle pensioni che avverrà a gennaio, la spesa per le pensioni, nel 2023, registrerà un’impennata del 7,9 per cento 

L’aumento dei costi è dovuto dagli aggiustamenti che gli assegni previdenziali hanno subito quest’anno a causa dell’inflazione e per mantenere il potere d’acquisto degli assegni mensili.

Tutto ciò si traduce in un minor margine di manovra per il nuovo governo Meloni in materia di riforma delle pensioni.

Pensioni: cosa succede ora

pensioni novita pagamenti

L’aumento dei costi per le pensioni riduce le possibilità nuovi interventi di finanza pubblica da parte del nuovo governo Meloni e d’altro canto aumenta la possibilità di un effettivo ritorno della Legge Fornero.

Infatti, l’aumento della spesa potrebbe sbarrare la strada a soluzioni come Quota 41 e restringere la possibilità ad altre soluzioni più flessibili per uscire dal mondo del lavoro, nonché uno dei punti principali del programma del centrodestra.

Pensioni: gli obiettivi di FdI

Pensioni

Il programma elettorale di Fratelli d’Italia propone l’innalzamento delle pensioni minime e sociali di 1000 euro, anche se un importo così elevato si rivela essere piuttosto difficile da raggiungere secondo il quadro economico odierno.

Inoltre, è previsto l’aumento strutturale e progressivo delle pensioni di invalidità:

che non potranno essere inferiori ad altre forme di assistenza sociale esistenti, affinché l’ampia fascia di beneficiari possa godere di condizioni di vita migliori.

Il partito di Giorgia Meloni propone anche una generale flessibilità per quanto riguarda l’uscita dal mondo del lavoro per favorire il ricambio generazionale e per questo motivo indica l’introduzione:

di un meccanismo di solidarietà intergenerazionale, con agevolazioni fiscali per i percettori di redditi di pensione e per gli over 65 che sostengono oneri in favore di parenti under 36, diretti e indiretti, per spese sanitarie, istruzione scolastica e universitaria, pratica sportiva dilettantistica, canoni di locazione per uso abitativo, acquisto della prima casa

Si aggiunge anche lo stop all’adeguamento automatico dell’età pensionabile con l’aspettativa di vita e il rinnovo della misura Opzione Donna.

Nel programma, inoltre, è inserito il ricalcolo delle cosiddette pensioni d’oro.