Pensioni dipendenti pubblici: le novità a partire dal 2024
Il DDL Bilancio propone controversi cambiamenti al calcolo delle pensioni per i dipendenti pubblici, suscitando l’opposizione dei sindacati. L’articolo 33, oggetto di discussioni al Senato, preoccupa per i possibili tagli alle pensioni, soprattutto per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996, generando tensioni e simulazioni della CGIL che evidenziano impatti finanziari significativi.
Una delle disposizioni più controverse del DDL Bilancio riguarda la revisione del calcolo delle pensioni per i dipendenti pubblici, programmata a partire dal 1° gennaio prossimo.
Tale modifica, attualmente al centro delle discussioni al Senato, è oggetto di scontri tra parti sociali e lavoratori, soprattutto per quanto riguarda coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996. Questo articolo esaminerà in dettaglio gli impatti di tale normativa.
Modifiche alle quote di pensione per diverse categorie
L’articolo 33 del DDL Bilancio, al comma 1, stabilisce nuove regole per il calcolo delle pensioni per i dipendenti pubblici iscritti a varie casse di previdenza. Queste modifiche influiranno sulle pensioni liquidate a partire dal 1° gennaio 2024 per coloro che hanno un’anzianità inferiore a quindici anni, utilizzando il sistema retributivo.
Casse per gli ufficiali giudiziari
Nel successivo comma 3 dell’articolo 33, le stesse regole vengono estese alle pensioni degli ufficiali giudiziari, degli aiutanti ufficiali giudiziari e dei coadiutori (CPUG). Questa uniformità di approccio solleva ulteriori preoccupazioni tra i lavoratori del settore pubblico.
Impatto su chi va in pensione dal 2023
La conferma delle disposizioni dell’articolo 33 avrà un impatto rilevante su coloro che andranno in pensione a partire dal 1° gennaio, specialmente per chi ha un’anzianità inferiore a quindici anni e ha iniziato a lavorare tra il 1981 e il 1995.
Simulazioni della CGIL su tagli alle pensioni
La CGIL ha condotto simulazioni su tre profili di dipendenti con diverse retribuzioni annuali, evidenziando tagli significativi alle pensioni, soprattutto per coloro con salari più alti. Questi calcoli mettono in luce le possibili conseguenze economiche per i futuri pensionati del settore pubblico.
Reazioni dei sindacati
I sindacati, tra cui la CGIL, la FP e la FLC, hanno manifestato forte opposizione ai tagli proposti dall’articolo 33 del DDL Bilancio. Secondo loro, il governo non solo non fornisce risposte a giovani, donne e pensionati in merito alle pensioni, ma sta anche cercando di finanziare altre priorità attraverso significativi sacrifici sulle pensioni dei dipendenti pubblici.