Pensioni donne 2024: tutte le opzioni disponibili
La Legge di Bilancio 2024 non modificherà le attuali regole previdenziali, garantendo la conferma della “quota 103” e dell’Ape sociale. Tuttavia, l’incertezza persiste per l’Opzione Donna e le alternative discusse, come l’assegno di accompagnamento alla pensione o la “quota 84”, presentano diverse opzioni con requisiti variabili.
Nel prossimo anno, la Legge di Bilancio non dovrebbe apportare modifiche significative alle attuali norme previdenziali, fornendo rassicurazione per coloro che temevano di perdere la possibilità di pensionarsi a 62 anni con 41 anni di contributi.
Tuttavia, ci sono varie opzioni in discussione per le lavoratrici, e la scelta del Governo influenzerà notevolmente il panorama previdenziale. In questo articolo, esploreremo queste opzioni e le loro implicazioni.
Conferma di”Quota 103″ e l’Ape Sociale
La “quota 103” rimarrà confermata, permettendo ai lavoratori di pensionarsi a 62 anni di età con 41 anni di contributi, offrendo una certezza a chi aspira a una pensione anticipata. Allo stesso tempo, coloro che rientrano nell’Ape sociale continueranno a beneficiare delle pensioni a 63 anni, garantendo stabilità alle loro prospettive previdenziali.
Incertezze su Opzione Donna
L’Opzione donna, insieme ad altre misure, scadrà il 31 dicembre 2023, e non è ancora chiaro se verrà prorogata. L’unica certezza è che il Governo proporrà un qualche tipo di misura per le lavoratrici nel 2024, ma la natura precisa di questa misura rimane da definire.
Un’ipotesi discutibile è un ritorno al funzionamento dell’Opzione donna come era fino al 31 dicembre 2022. In quel periodo, l’età minima per accedere alla pensione era di 58 anni per le dipendenti e 59 anni per le autonome, con 35 anni di contributi.
Assegno di accompagnamento alla pensione
Una proposta alternativa per le lavoratrici è l’assegno di accompagnamento alla pensione. Questa misura consentirebbe alle donne di pensionarsi a partire dai 61, 62 o 63 anni, a condizione di aver accumulato almeno 30 anni di contributi previdenziali. Inoltre, si sta considerando di agevolare ulteriormente le madri, basando i requisiti sul contributo anziché sull’età.
L’ipotetica “Quota 84″**
Un’altra opzione, denominata “quota 84“, rappresenterebbe una sorta di pensione anticipata basata sui contributi, aperta a tutte le lavoratrici, senza considerare l’anno in cui hanno iniziato a lavorare. Per accedere a questa misura, sarebbero necessari almeno 20 anni di contributi e un’età di 64 anni.