Pensioni e cumulo con redditi da lavoro: quando non è consentito

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
13/08/2023

Il rapporto tra pensione e reddito da lavoro è una questione complessa e in continua evoluzione. L’Inps offre orientamenti chiari per comprendere quando è possibile accumulare la pensione con i guadagni lavorativi e quando vi sono limitazioni. Vediamo insieme.

Pensioni e cumulo con redditi da lavoro: quando non è consentito

L’equilibrio tra pensioni e redditi da lavoro è un tema cruciale per molti pensionati. Mentre le norme variano, il cumulo di pensione e guadagni lavorativi è spesso possibile, ma ci sono eccezioni importanti. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps) fornisce linee guida chiare su questa questione.

Vediamo come funzionano le regole riguardo al cumulo tra pensione e reddito, i recenti sviluppi e le restrizioni da tenere in considerazione.

Cumulo di pensione e lavoro: un’opzione accessibile

Pensioni e cumulo con redditi da lavoro: quando non è consentito

Le pensioni di vecchiaia, anzianità e invalidità, con almeno 40 anni di contributi, possono essere cumulate con redditi da lavoro autonomo o dipendente.

Questa flessibilità è stata estesa dall’Inps a partire dal 2009, includendo tutte le pensioni di anzianità, i regimi di prepensionamento e le pensioni di vecchiaia nel sistema contributivo. Questa estensione abbraccia sia l’Assicurazione generale obbligatoria che forme di gestione previdenziale alternative ed esclusive.

Limiti al cumulo

Tuttavia, le pensioni ottenute attraverso i programmi di quota 100, quota 102 e quota 103, che richiedono rispettivamente 62 anni di età e 41 anni di contributi, nonché la pensione anticipata flessibile, hanno restrizioni al cumulo con guadagni da lavoro.

Questo divieto si applica a qualsiasi forma di attività lavorativa, anche all’estero, ad eccezione dei lavori autonomi occasionali con redditi inferiori a 5.000 euro lordi all’anno.

Questa restrizione è temporale e rimane in vigore fino al raggiungimento dell’età richiesta per la pensione di vecchiaia prevista dalla gestione previdenziale pertinente.

Sospensione e recupero dei pagamenti indebiti

Se i redditi da lavoro autonomo superano il limite di 5.000 euro lordi annui per lavori occasionali, o se derivano da lavori autonomi non occasionali, l’erogazione della pensione sarà sospesa durante l’anno di guadagni e potrebbero essere richiesti il rimborso dei pagamenti pensionistici erroneamente erogati.

È fondamentale segnalare tempestivamente all’Inps qualsiasi attività lavorativa svolta per evitare sanzioni e inconvenienti.

Raggiungimento dell’età anagrafica

Una volta che l’individuo raggiunge l’età anagrafica richiesta per la pensione di vecchiaia, attualmente fissata a 67 anni, il divieto di cumulo tra pensione e redditi da lavoro cessa di essere applicabile.

Ciò apre la strada a un accumulo senza restrizioni tra la pensione e i guadagni derivanti da qualsiasi forma di attività lavorativa.

La comunicazione ai pensionati

Per evitare problemi legali e interruzioni dell’erogazione pensionistica, i pensionati sono tenuti a comunicare immediatamente all’Inps qualsiasi tipo di attività lavorativa intrapresa. Questo passo essenziale contribuisce a garantire il rispetto delle regole e la corretta gestione dei guadagni e dei pagamenti pensionistici.