Pensioni, emendamenti al Milleproroghe: statali a 70 anni e medici a 72

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
27/01/2023

Il Senato sta attualmente discutendo sul decreto Milleproroghe e sugli emendamenti proposti, alcuni dei quali riguardano le pensioni. In particolare, due modifiche propongono di rimandare l’accesso alla pensione a 70 anni per gli statali e a 72 anni per i medici.

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Il decreto Milleproroghe è stato approvato dal governo Meloni prima della fine del 2022 ed è attualmente in discussione al Senato.

Sono diversi gli emendamenti presentati dalla maggioranza, alcuni dei quali riguardano anche le pensioni. In particolare, una delle modifiche propone di mandare in pensione i dipendenti pubblici a 70 anni e i medici a 72 anni.

Vediamo insieme nel dettaglio.

Pensioni, le proposte nel Milleproroghe

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Un emendamento a prima firma Domenico Matera (FdI) consentirebbe ai dipendenti pubblici di continuare a lavorare fino a 70 anni. Lega e Noi Moderati propongono invece di rinviare l’uscita per il personale sanitario.

L’ipotesi per gli statali

L’emendamento tramite cui si propone di prorogare la pensione dei dipendenti statali a 70 anni porta la firma di Domenico Matera di Fratelli d’Italia. Quest’ultimo, infatti, vorrebbe introdurre la possibilità di rinviare la pensione su base volontaria e per chi è in possesso di determinati requisiti.

L’opzione dovrebbe essere resa disponibile anche per chi ha raggiunto i 67 anni, ossia l’età minima richiesta per accedere alla pensione di vecchiaia, ma che non ha ancora raggiunto i 36 anni di contributi.

L’ipotesi per i medici

Al fine di compensare la carenza del personale medico, sono stati proposti altri due emendamenti per alzare l’età pensionabile dei medici a 72 anni. Le proposte portano la firma diAntonio De Poli, dell’Udc, e Massimiliano Romeo, della Lega.

Anche in questo caso, il pensionamento potrebbe essere rimandato su base volontaria, ma si tratta di un’opzione che rimarrebbe in vigore fino al 2026.

Le proteste

Secondo Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami (il Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani), la possibilità di rimandare la pensione per i medici:

potrebbe essere una sorta di regalo ai professori universitari e ai primari che di fatto bloccherebbe l’avanzamento di carriera dei medici più giovani e nel contempo un assist alle casse previdenziali che pagherebbero due anni in meno di pensioni incassando due anni in più di contributi.