Pensioni, Inps: più della metà inferiore a 750 euro
L’Inps ha pubblicato i dati relativi alle pensioni vigenti al 1° gennaio 2023. Vediamo insieme quali sono le informazioni fornite dall’Istituto di previdenza sociale.
Secondo i dati recenti dell’osservatorio dell’Inps sulle pensioni, il valore medio mensile della pensione di vecchiaia in Italia è di 1.359,53 euro, con una cifra più alta di 1.456,71 euro nel Nord del paese.
La maggior parte delle pensioni (55,8%) ha un valore inferiore a 750 euro al mese e l’età media dei pensionati è di 74,1 anni, con le donne che ricevono le pensioni più a lungo rispetto agli uomini (76,2 anni rispetto a 71,5 anni).
Tra coloro che ricevono importi di pensione inferiori a 750 euro, il 43,1% beneficia di prestazioni sociali aggiuntive, come integrazioni al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile.
Pensioni, tre su dieci di natura assistenziale
L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha pubblicato i dati relativi alle pensioni in vigore al 1 gennaio 2023. In totale sono 17.718.685, di cui il 77,2% di natura previdenziale e il 22,8% di natura assistenziale, per un importo annuo complessivo di 231 miliardi di euro, di cui 206,6 miliardi a carico delle gestioni previdenziali e 24,4 miliardi a carico delle gestioni assistenziali.
La maggior parte delle pensioni, il 47,9%, è a carico delle gestioni dei dipendenti privati, mentre il 28,3% è a carico delle gestioni dei lavoratori autonomi e il 22,8% è a carico delle gestioni assistenziali.
Il confronto con il 2022
Nel 2022 sono state liquidate 1.350.222 pensioni, il 46,5% delle quali di natura assistenziale. Gli importi annualizzati stanziati per le nuove liquidate del 2022 ammontano a 14,2 miliardi di euro, circa il 6,1% dell’importo complessivo annuo in pagamento al 1 gennaio 2023.
I dati per categoria
Le pensioni di vecchiaia rappresentano il 68,7% delle prestazioni previdenziali, con il 57,2% erogato a uomini. Le pensioni di invalidità previdenziale rappresentano il 5,2%, con il 56% erogato a maschi. Le pensioni ai superstiti costituiscono il 26,1%, con un tasso di mascolinità del 12,4%.
Per quanto riguarda le prestazioni assistenziali, il 20,3% è costituito da pensioni e assegni sociali, mentre il 79,7% è rappresentato da pensioni e/o indennità erogate ad invalidi civili, con un indice di mascolinità del 41,6%.
I dati per area geografica
L’Italia settentrionale è l’area geografica con la percentuale più alta di prestazioni pensionistiche, mentre il Nord ha un numero di pensioni per numero di residenti maggiore per le categorie vecchiaia e superstiti. Il 55,3% delle somme stanziate a inizio anno sono destinate all’Italia settentrionale, il 24,3% all’Italia meridionale e Isole, il 19,7% all‘Italia centrale e lo 0,7% a soggetti residenti all’estero.