Pensioni: novità 2023
È stato annunciato un nuovo incontro tra il governo e i sindacati per discutere della riforma delle pensioni, che si terrà la prossima settimana. Durante questo incontro, si affronteranno diverse questioni, tra cui gli anticipi pensionistici e altre misure relative alla pensione di garanzia per i lavoratori del regime contributivo.
L’obiettivo del governo, guidato da Giorgia Meloni, è evitare una possibile “bomba sociale” in futuro assicurando pensioni sufficienti a tutti i lavoratori. Si prevede che la riforma delle pensioni avverrà gradualmente, poiché il governo non dispone delle risorse necessarie per attuare un cambiamento completo del sistema già nel 2024.
Quota 41: verrà introdotta?
Pertanto, è improbabile che sia introdotta la “Quota 41” per tutti nel 2024, che consentirebbe ai lavoratori di andare in pensione con soli 41 anni di contributi. Più probabile è una conferma della “Quota 103” per il prossimo anno, che permetterebbe il pensionamento con 41 anni di contributi solo per coloro che hanno raggiunto almeno i 62 anni di età.
Nell’incontro del 26 giugno si discuterà principalmente delle soluzioni per anticipare l’accesso alla pensione. È probabile che il governo confermi l’impossibilità di introdurre la “Quota 41” per tutti nella prossima legge di bilancio a causa delle limitate risorse disponibili. Inoltre, il governo dovrà affrontare l’aumento della spesa per le pensioni dovuto all’inflazione, che comporterà maggiori costi per lo Stato.
Legge Fornero: verrà superata?
Nell’attuale situazione, il superamento della legge Fornero non è fattibile. Si potrebbe concentrare l’attenzione sulle opzioni di anticipo già esistenti, come l’Ape sociale (che scade nel 2023) e l’Opzione donna, valutando l’ampliamento dei beneficiari.
La riforma delle pensioni del governo Meloni includerà anche un piano per i giovani lavoratori che rientrano nel regime contributivo e che hanno carriere discontinue. Questo piano prevede misure per garantire che essi non ricevano una pensione troppo bassa e che non debbano lavorare fino a un’età avanzata.
Governo: nuove misure per risolvere la questione pensioni
Tra le misure discusse dal governo, ci sono l’introduzione di nuove forme di contribuzione figurativa legate al percorso di studi, ulteriori agevolazioni per il riscatto della laurea, l’incentivazione del ricambio generazionale nelle aziende e un maggiore sostegno alla previdenza integrativa per rilanciare i fondi pensione.
Inoltre, il governo sta considerando la possibilità di consentire una destinazione automatica del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) a un fondo pensione specifico se il lavoratore non indica altrimenti, anziché lasciarlo presso l’azienda.