Pensioni, Opzione donna e Ape sociale prorogati: a chi spettano e come funzionano

Luca Paolucci
  • Laurea in Economia e Management
  • Laureato in Management Internazionale
28/10/2021

Nella prossima Legge di Bilancio dovrebbe esserci la proroga per il 2022 di Ape sociale e Opzione donna, la misura di pensione anticipata rivolta alle lavoratrici dipendenti o autonome in possesso di determinati requisiti. Vediamo nel dettaglio chi può beneficiare di questi programmi e come funzionano.

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L’Opzione donna dovrebbe essere confermata anche per il 2022. La prossima Legge di Bilancio, infatti, conterrà con ogni probabilità la proroga della misura di pensione anticipata destinata alle lavoratrici dipendenti o autonome in possesso di determinati requisiti anagrafici e contributivi.

Stesso destino dovrebbe toccare all’Ape sociale, l’altra tipologia di pensione anticipata presente nel nostro ordinamento.

Vediamo nel dettaglio le ultime novità sulle due misure.

Opzione donna estesa al 2022

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La Legge di Bilancio dovrebbe prorogare per il 2022 l’Opzione donna, il programma di pensione anticipata destinato alle lavoratrici dipendenti e autonome in possesso dei seguenti requisiti anagrafici e contributivi:

  • aver compiuto 58 anni di età in caso di lavoratrice dipendente;
  • aver compiuto 59 anni di età in caso di lavoratrice autonoma;
  • le lavoratrici dipendenti devono aver cessato il rapporto di lavoro;
  • avere versato almeno 35 anni di contributi.

Di conseguenza, la platea di potenziali beneficiarie dell’Opzione donna nel 2022 comprenderebbe:

  • le lavoratrici dipendenti nate tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 1963;
  • le lavoratrici autonome nate tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 1962.

Proroga anche per l’Ape sociale

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Al pari dell’Opzione donna, anche l’Ape sociale dovrebbe essere confermato per il 2022.

Ricordiamo che l’Ape sociale è un trattamento di pensione anticipata che permette di congedarsi a 63 anni con 30 o 36 anni di contributi (a seconda della categoria di appartenenza) o che funge da scivolo alla pensione di vecchiaia a 67 anni.

Nel dettaglio, potranno accedere all’Ape sociale nel 2022:

  • i disoccupati che, al momento della domanda, hanno smesso di ricevere le prestazioni per gli ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi (il requisito contributivo è di almeno 30 anni);
  • i soggetti con invalidità civile pari o superiore al 74% con almeno 30 anni di contributi;
  • le persone che assistono parenti di primo grado con disabilità grave con almeno 30 anni di contributi;
  • i lavoratori occupati in attività gravose con almeno 36 anni di contributi.

L’Ape sociale viene riconosciuto per 13 mensilità e non può superare i 1.500 euro mensili.