Pensioni: Opzione Donna torna alla versione originale?

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
08/03/2023

L’esecutivo vuole nuovamente modificare Opzione Donna, intervenendo ancora una volta dopo la Legge di Bilancio. Vediamo insieme in che modo potrebbe cambiare la misura.

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Tra le priorità della riforma delle pensioni rientra anche Opzione Donna, la forma di anticipo pensionistico che è stata oggetto di modifiche tramite la Legge di Bilancio. Le novità introdotte dalla Manovra, tuttavia, sono state soggette a non poche critiche e di conseguenza il governo sembra essere pronto a modificare nuovamente la misura. Vediamo insieme come.

Opzione Donna, verso le nuove modifiche

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Il governo Meloni vuole nuovamente intervenire su Opzione Donna, già ampiamente modificata dalla Legge di Bilancio. Ma in che modo?

Le possibili novità

Sembrerebbe che l’esecutivo stia pensando di eliminare il criterio dei figli aggiunto dalla Manovra 2023 e di abbassare l’età minima per accedere alla misura, tramite cui è possibile uscire anticipatamente dal lavoro. Secondo Repubblica, in questo modo la platea di beneficiare della misura potrebbe aumentare da circa 2.900 a 13.200.

Tuttavia, non è ancora chiaro a partire da quando entreranno in vigore le modifiche e con molta probabilità si dovrà attendere fino al 2024.

Verso una platea allargata

La nuova riforma prevede un anticipo anagrafico per accedere alla misura, passando dagli attuali 60 anni ai 59 anni, mentre per le donne che appartengono a specifiche categorie il requisito potrebbe scendere a 58, tra cui caregiver, disabili, licenziate o dipendenti di attività in crisi.

Le modifiche della Manovra

La Legge di Bilancio ha confermato Opzione donna per il 2023 che tuttavia è accessibile soltanto per tre categorie specifiche di lavoratrici: caregiver, invalide almeno al 74% licenziate e dipendenti da aziende con tavolo di crisi.

Inoltre, l’età prevista per accedere all’opzione di pensionamento anticipato è pari a 60 anni e può essere ridotta di un anno per ogni figlio, nel limite massimo di 2 anni, con 35 anni di contributi. Dunque, l’età di accesso è di:

  • 58 anni per chi ha avuto due o più figli;
  • 59 anni per chi ha avuto un figlio.