Pensioni, Opzione Uomo: cos’è, come funziona e da quando

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
16/10/2022

La riforma delle pensioni sarà uno dei punti cardine del nuovo esecutivo e il partito di Giorgia Meloni sta prendendo in considerazione l’introduzione dell’Opzione Uomo, vale a dire l’estensione di Opzione Donna alla popolazione maschile. Vediamo insieme cos’è e come funziona.

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Tra le ipotesi al vaglio del nuovo governo Meloni per la riforma pensioni c’è anche Opzione Uomo, una sorta di estensione della già esistente Opzione Donna agli uomini.

L’obiettivo dell’esecutivo è comunque quello di evitare il ritorno alla legge Fornero e Opzione Uomo potrebbe essere una delle soluzioni che la maggioranza di centrodestra potrebbe applicare.

Vediamo insieme di cosa si tratta e quale potrebbe essere il piano del nuovo governo.

Opzione Uomo: cos’è

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Per Opzione Uomo si intende la pensione anticipata a 58-59 anni con 35 di contributi e ricalcolo dell’assegno tutto contributivo. Chi decide di andare in pensione prima con i requisiti contributivi e di età anagrafica precedenti, potrà farlo ma con un assegno ridotto, con un taglio che potrà ammontare fino a un terzo.

Si tratta in pratica di un’estensione dell’Opzione Donna, che dovrebbe scadere il 31 dicembre assieme a Quota 102. Il fine di Fratelli d’Italia è comunque quello di evitare il ritorno della legge Fornero, che prevede la possibilità di andare in pensione a 67 anni (con 20 di contributi) o dopo 42 anni e 10 mesi di contributi, a prescindere dall’età (un anno in meno per le donne).

Il piano di Giorgia Meloni

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Nel centrodestra si lavora sulle pensioni anche al di fuori di Opzione Uomo. Secondo quanto reso noto da La Repubblica, Giorgia Meloni:

punta a congelare l’età d’uscita di vecchiaia a 67 anni per sempre, senza farla variare con l’aspettativa di vita (dal 2027 tornerà a salire, secondo la Ragioneria). Come pure i 42 anni e 10 mesi, bloccati dalla Lega nel governo Conte I solo fino al 2026. La stessa Lega vuole anzi scendere a Quota 41.