Pensioni: più soldi e più tasse nel 2023
Nel 2023 le pensioni subiranno un’importante rivalutazione per alcune categorie di pensionati. Ma questa potrebbe essere una notizia bella ma allo stesso tempo pericolosa. Questo in quanto andrebbe ad aumentare l’imponibile e le tasse da pagare, rendendo così inutile l’essere in possesso di più soldi. Vediamo i dettagli della vicenda insieme.
La rivalutazione delle pensioni è un passaggio quasi obbligatorio, in particolare in periodi di grande inflazione come quelli che stiamo vivendo ora. Questa rivalutazione potrebbe essere però un’arma a doppio taglio, in quanto andrebbe si ad aumentare i soldi disponibili, ma c’è il rischio di sforare il limite delle no tax area.
In questo caso le tasse crescerebbero, rendendo così poco conveniente avere più soldi in tasca.
Pensioni 2023: di quanto saranno rivalutate?
Vediamo in primis a quanto ammonterà la rivalutazione delle pensioni nel 2023. Come già anticipato rischia di essere molto alta, in quanto l’inflazione si attesta su livelli molto alti. Stando a quanto dichiarato dall’Istat infatti si viaggia spediti verso una rivalutazione dell’8%. Ma se si considera il dato relativo all’inflazione del mese scorso, fissato al 3,5%, l’incremento potrebbe anche essere maggiore.
Quali sono le regole che seguirà la rivalutazione? Vediamole elencate di seguito:
- 100% del tasso di rivalutazione entro le quattro volte il trattamento minimo;
- 90% del tasso di rivalutazione tra le quattro e le cinque volte il trattamento minimo;
- 75% del tasso di rivalutazione sopra le cinque volte il trattamento minimo.
Pensioni: quando aumentano le tasse?
Cerchiamo ora di capire in quali casi un aumento delle pensioni comporterà anche un aumento delle tasse. Ricordiamo che grazie alla riforma fiscale, adottata con la Legge di Bilancio 2022, ha portato la no tax area a 8.500 euro. Ciò significa che chi prende meno di 654 euro di pensione non deve temere l’Irpef visto che sull’assegno non sono dovute le tasse.
In caso di sforamento di questo limite l’aumento della tassazione sarà del 23%, andando così a rendere poco conveniente la rivalutazione.