Pensioni: riforma in arrivo
Il sistema pensionistico italiano è spesso al centro di grandi dibattiti, in particolare per quanto riguarda la riforma dell’intero sistema. A tal proposito è intervenuto il governo, con la voce del Ministro del Lavoro Calderone. Approfondiamo insieme la questione nel seguente articolo.
La riforma delle pensioni è sempre un tema di attualità in Italia. Per il 2023 dovrebbe prevedere Quota 41: il governo è ancora in fase di valutazione. A confermarlo è stata anche la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone in un’intervista rilasciata a Il Messaggero.
Pensioni: via alle riforme
La riforma del sistema pensionistico è uno degli obiettivi dichiarati del governo di centrodestra, guidato da Giorgia Meloni. Già durante la campagna elettorale si era intuito l’orientamento a riguardo, ma le conferme sono ora arrivate direttamente dal ministro del Lavoro.
Pensioni: governo al lavoro su Quota 41
Il Ministro Calderone ha confermato in prima persona che il governo è al lavoro alla riforma dell’intero sistema pensionistico. Ha confermato anche quale sarà la misura cardine del progetto: Quota 41. Si tratta di un’opzione di uscita anticipata dal lavoro che andrebbe ad uniformare il diritto sia per le lavoratrici che per i lavoratori visto che attualmente per loro l’uscita dal lavoro avviene con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 e 10 mesi per gli uomini.
Calderone: le parole sulle pensioni
Vediamo le parole del Ministro Calderone riguardo le pensioni:
Il nostro focus, oltre ad analizzare altre ipotesi di anticipo pensionistico, tuttavia, è anche su misure che garantiscano la semplificazione del sistema attuale, specie nel dialogo tra le gestioni e i vari ordinamenti, oltre che nell’introduzione di benefici pensionistici più stabili, razionali e chiari per le categorie più deboli riconfermando la coerenza e la sostenibilità del sistema.
Calderone: novità anche per il Reddito di Cittadinanza?
Ad essere sotto lente di osservazione è anche il Reddito di Cittadinanza. Il ministro del Lavoro ha confermato che al suo posto arriverà una misura sostitutiva, di rilevante importante sociale. Ecco le sue parole a riguardo:
Premetto che ai lavoratori fragili nulla sarà tolto. Entro il primo gennaio 2024, per loro, arriverà un nuovo strumento di tutela più aderente alle loro esigenze. Per quanto riguarda i lavoratori occupabili stiamo lavorando ad un nuovo assetto di gestione delle politiche attive.