Pirateria: nuove multe da 5 mila euro

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
30/03/2023

La stretta del governo alla pirateria continua e si fa sempre più dura. Ora la sanzione per chi guarda siti illegali streaming sale a 5 mila euro, con interruzione automatica della trasmissione. Vediamo qual è il contenuto della proposta di legge appena approvata dalla Camera.

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La partita in tv o il film in prima visione, piratati, si interrompono in automatico pochi minuti dopo l’inizio. Le autorità li hanno bloccati in tempo reale. Vi sarà anche l’inasprimento delle sanzioni spettante: dai precedenti mille euro, si è arrivati ora a ben 5 mila euro di multa. Nei prossimi mesi arriveranno queste grandi novità sul fronte lotta alla pirateria.

Cosa non si può vedere?

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Vediamo su quali opere in streaming è caduto l’occhio dell’autorità di vigilanza e sulle quali bisogna prestare molta attenzione. Questo riguarda tutte le opere che sono soggette a copyright, Film, musica, partite, libri, giornali e in qualunque modo ottenuto (illegalmente): in streaming (diretta o no), da siti web, tramite file sharing o altro modo.

Decreto anti-pirateria: le novità

Vediamo ora quali sono le novità del decreto antipirateria e cosa rischia chi trasmette opere in modo illegale. La nuova norma da il potere ad Agcom per intervenire tempestivamente sulla proiezione illegale, andando ad interrompere la trasmissione anche 30 minuti prima dell’effettivo inizio.

Pirateria: le nuove sanzioni

Ecco quali sono le nuove sanzioni che possono colpire coloro che guardano opere in streaming illegali su internet. La precedente sanzione ammontava a 1.032 euro, mentre ora il valore è salito fino a raggiungere i 5 mila euro. La norma chiarisce inoltre che questa super sanzione riguarda anche i servizi streaming e sharing online.

Pirateria: quando spetta la reclusione?

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Ci sono addirittura dei casi in cui è prevista la reclusione per chi guarda partite o scarica musica in modo illegale? La norma chiarisce che la reclusione non è prevista per gli utenti finali, ma spetta invece a:

Chiunque a fini fraudolenti produce, pone in vendita, importa, promuove, installa, modifica, utilizza per uso pubblico e privato apparati o parti di apparati atti alla decodificazione di trasmissioni audiovisive ad accesso condizionato effettuate via etere, via satellite, via cavo, in forma sia analogica sia digitale.