PNRR: in arrivo nuovi alloggi universitari

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
23/03/2022

Tra gli obiettivi del PNRR, ve ne sono alcuni che mirano ad intervenire sulla qualità delle infrastrutture universitarie, dirette ed indirette. Ecco perché è stata stanziato un intervento da circa un miliardo di euro per la costruzione di alloggi universitari: approfondiamo la questione.

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Il PNRR ha lo scopo di far tornare l’Italia al pari degli altri paesi europei riguardo numerosi settori: dall’energia all’ecologia, passando per le infrastrutture e l’Università. A riguardo di quest’ultimo punto, il governo ha messo a disposizione del Ministero dell’Università e della Ricerca 960 milioni di euro, da utilizzare per la costruzione di alloggi universitari.

Vediamo di quanto aumenterà il numero di posti letto messo a disposizione dal governo.

Alloggi universitari: ecco il piano del governo

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In Italia al momento ci sono circa 100 mila alloggi universitari garantiti dal ministero dell’Università: si tratta di un buon numero, ma insufficiente in previsione dell’aumento degli studenti fuori sede. Tra il 2015 e il 2019 infatti, il numero degli studenti fuori sede è passato da 784 mila a oltre 830 mila, rendendo chiara ed evidente la necessità di ampliare l’offerta di alloggi garantiti dal Ministero.

Le mete principali sono le grandi città del Nord, su tutte Milano, Torino, Bologna, ma anche Ferrara e Modena. I dati sulle nuove immatricolazioni mostrano come circa il 60% dei nuovi iscritti, siano studenti fuori sede.

Alloggi universitari: il confronto con gli altri paesi UE

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Visto che il PNRR ha l’obiettivo di migliorare la posizione dell’Italia rispetto agli altri paesi UE, a che punto siamo oggi? In Italia ad oggi, l’offerta di posti letto pubblici riesce a soddisfare l’8% del totale degli studenti fuori sede. Un dato preoccupante se lo si paragona agli altri paesi UE.

In Francia ad esempio il 23% dei fuori sede ha un posto letto garantito dallo Stato, in Germania il 14% e in Spagna l’11%. La Spagna può essere paragonata all’Italia circa il numero di iscritti, ma ha a disposizione 91 mila posti letto in più. La necessità di intervenire dunque c’è, così come la volontà del governo: staremo a vedere se questi progetti verranno effettivamente attuati.