Prodotti alimentari, rischio stangata: quali prezzi aumentano
Non solo bollette e carburanti: nelle prossime settimane è previsto un aumento del prezzo di numerosi prodotti, compresi alimenti e generi di prima necessità. L’allarme è stato lanciato da varie associazioni dei consumatori, che sulla base delle stime ISTAT temono una stangata da qui a Natale.
Non sembra volersi fermare l’ondata di rincari che sta colpendo il nostro Paese e parte dell’Europa. Dopo gli aumenti record di energia elettrica, gas e carburanti, nelle prossime settimane dovrebbero crescere anche i prezzi di numerose categorie di prodotti.
Secondo l’ISTAT, infatti, sono aumentati e continueranno a farlo i prezzi relativi ai servizi ricreativi, culturali, per la cura della persona, ma soprattutto quelli inerenti gli alimenti e i generi di prima necessità. Analizziamo la situazione più da vicino.
I prezzi in aumento da qui a Natale
Dopo l’aumento del costo dei carburanti e delle tariffe di energia elettrica e gas, sembrano essere in netta crescita anche i prezzi di vari prodotti e servizi di uso comune.
Secondo Coldiretti, infatti, il costo del cibo sarebbe salito dell’1% nel solo mese di settembre: il motivo risiederebbe nel fatto che l’85% delle merci in Italia viaggia su strada. In più, l’aumento del prezzo dei carburanti impatta anche i veicoli agricoli che lavorano nei campi, oltre, per esempio, al riscaldamento di serre e stalle.
L’ISTAT ha stimato i principali aumenti dei prezzi delle materie prime:
- +30% per il burro;
- +50% per gli oli di semi;
- +32% per gli oli vegetali, lo zucchero e i cereali (con i grassi vegetali cresciuti addirittura del 60%);
- +70% per la semola di grano duro.
Le Regioni con i rincari più alti
Interessante anche il report prodotto dall’Unione Nazionale Consumatori, che ha stilato una classifica delle città con l’inflazione più alta. Di seguito riportiamo le prime posizioni:
- Genova e Catania, con un +3,6% e una crescita della spesa annua per una famiglia di 4 individui di 1.399 euro;
- Reggio Emilia, con un +3,2% e una spesa aggiuntiva pari 1.196 euro annui;
- Bolzano, con un +2,8% e una spesa aggiuntiva annua per famiglia di 1.257 euro.
Ecco invece i tre comuni più virtuosi:
- Ancona, con un +1,8% e una spesa aggiuntiva per famiglia di 544 euro all’anno;
- Napoli, dove si registra un +2,3% e +656 euro annui a famiglia;
- Cagliari, con un +2,6% e una spesa aggiuntiva di 680 euro annui a famiglia.