Reddito alimentare: ecco di cosa si tratta

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
10/08/2022

L’eliminazione del Reddito di Cittadinanza è una delle proposte della destra, qualora dovesse trionfare alle prossime elezioni del 25 Settembre 2022. Una delle proposte per sostituirlo è quella di introdurre il Reddito alimentare: vediamo come funziona e chi potrà averlo.

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In sostituzione del Reddito di Cittadinanza, potrebbe essere inserito il Reddito alimentare la cui petizione ha raggiunto già oltre 69 mila firme. La proposta è stata fatta in quanto in Italia si sprecano 220.000 tonnellate di generi alimentari, e che sono 5,6 milioni le persone in Italia a rischio fame. Se la petizione dovesse raggiungere le 75 mila firme, allora potrebbe entrare nel dibattito politico sul Reddito.

Approfondiamo il tema e cerchiamo di capire come sarà strutturato e chi ne sarà beneficiario.

Reddito Alimentare: di cosa si tratta?

Cibo

Il Reddito alimentare è un serio candidato a sostituire il Reddito di Cittadinanza, presumibilmente a partire dalla prossima legislatura. L’obiettivo è quello di raggiungere la più alta equità sociale possibile, andando a ridurre lo spreco alimentare e diminuire così la povertà alimentare. Il problema del cibo è serio e non deve essere sottovalutato, in particolare con l’aumento della siccità.

Secondo i promotori della proposta, il Reddito alimentare deve essere attuato in quanto lo Stato deve avere sotto controllo il problema del cibo e la relativa problematica della povertà alimentare, che rischia di colpire oltre cinque milioni di italiani.

Reddito alimentare: come dovrebbe funzionare?

Cibo

Vediamo ora in che modo dovrebbe funzionare il Reddito alimentare, qualora dovesse essere inserito effettivamente nell’ordinamento. Secondo i promotori dovrebbe essere lo Stato, tramite l’Inps, a sapere quali sono i nuclei familiari che dovrebbero ottenere l’agevolazione. Si sta ancora dibattendo su cosa sarà effettivamente, ma secondo indiscrezioni si dovrebbe trattare della richiesta di pacchi alimentari.

I pacchi in seguito dovrebbero essere messi a disposizione in un centro appositamente creato dal Comune di residenza. Dovrebbe anche essere creata un’app per gestire al meglio la questione.