Reddito di cittadinanza 2023: una proposta reintroduce reati per truffe

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
02/03/2023

Con la Legge di Bilancio sono state introdotte una serie di modifiche al Reddito di cittadinanza, ma intervenendo sulla normativa, il governo Meloni ha eliminato l’articolo che faceva riferimento alle sanzioni per i cosiddetti furbetti. Tuttavia, un emendamento ne propone la reintroduzione.

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Il governo Meloni ha modificato il Reddito di cittadinanza tramite la Legge di Bilancio con l’obiettivo di abolire definitivamente il sussidio a partire dal 2024.

Recentemente ci si è accorti che intervenendo sulla normativa relativa all’assegno economico, l’esecutivo ha anche eliminato le sanzioni in merito ai cosiddetti “furbetti“. Per questo motivo, il responsabile di Giustizia di Azione, Enrico Costa, ha presentato un emendamento per recuperare i reati delle truffe.

Reddito di cittadinanza, l’errore del governo

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Il Partito Democratico ha depositato un’interpellanza urgente diretta al ministro Nordio tramite cui si sottolineava un errore del governo, il quale ha eliminato l’articolo della legge relativa al Reddito di cittadinanza che faceva riferimento alle sanzioni per i truffatori.

L’emendamento Costa

Il governo Meloni non ha direttamente commentato l’errore, ma si è parlato della possibilità di produrre un decreto legge in collaborazione tra ministero del Lavoro e Tesoro.

Nel frattempo, il responsabile Giustizia di Azione, Enrico Costa, ha presentato un emendamento ad hoc al disegno di legge sulla procedibilità d’ufficio.

La proposta di modifica firmata da Costa è stata depositata al provvedimento sulla procedibilità d’ufficio e l’arresto in flagranza, che rivede di fatto la riforma Cartabia, e che è ora all’esame della commissione Giustizia della Camera.

Come è stata modificata la normativa

Al comma 318 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio si legge:

A decorrere dal 1° gennaio 2024 gli articoli da 1 a 13 del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, sono abrogati.

La modifica fa riferimento al decreto legge tramite cui il governo Conte I ha introdotto il Reddito di cittadinanza.

Quali articoli sono stati eliminati

Tra gli articoli eliminati dalla Finanziaria rientra anche l’articolo 7, il quale prevedeva una serie di sanzioni. Nello specifico, l’articolo recitava:

1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di ottenere indebitamente il beneficio di cui all’articolo 3, rende o utilizza dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero omette informazioni dovute, è punito con la reclusione da due a sei anni.

2. L’omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio, anche se provenienti da attività irregolari, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio entro i termini di cui all’articolo 3, commi 8, ultimo periodo, 9 e 11, è punita con la reclusione da uno a tre anni.

Queste e altre regole inerenti alle sanzioni saranno così cancellate dal governo Meloni, avendo anche un effetto retroattivo secondo gli esponenti del PD.