Reddito di Cittadinanza, a settembre cambia tutto: come avere il nuovo sussidio
Il reddito di cittadinanza sarà sostituito, a partire dal primo settembre, dalla nuova misura introdotta come sussidio e come incentivo al reinserimento nel mondo del lavoro: il Supporto per la formazione e il lavoro. Come si riuscirà ad ottenere questo strumento e quali sono i passi da fare per non perdere il miniassegno?
Il Reddito di Cittadinanza sta per essere progressivamente sostituito dalle nuove misure che sono state introdotte dal governo da un lato per contrastare le difficoltà di chi ha un reddito molto basso e dall’altro per cercare di favorire il reinserimento lavorativo da parte di coloro che risultano appartenere alla categoria degli occupabili.
Da settembre, in particolare, scatta la possibilità di ricevere il Supporto per la formazione e il lavoro: come funziona e chi può richiederlo?
Supporto per formazione: quanto vale?
Il Supporto per la formazione e il lavoro è un miniassegno di 350 euro che viene erogato a coloro che appartengono alla categoria degli occupabili. L’erogazione scatta a partire dal primo settembre, quando si potrà sostituire il reddito di cittadinanza con questa nuova misura.
Sfl: il requisito del reddito
Potranno accedere al Sfl coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 59 anni e che hanno un reddito non superiore a 6mila euro, requisito che si abbassa rispetto a quello del reddito, che era invece fissato a 9mila euro.
Sfl: cosa cambia a settembre
Un’altra differenza da sottolineare rispetto al Reddito di Cittadinanza riguarda la possibilità, per una famiglia, di richiedere anche due volte il sussidio. Il Supporto per la Formazione e il Lavoro è infatti individuale, per cui l’assegno da 350 euro potrebbe essere erogato anche a due membri dello stesso nucleo familiare, a patto di rispettare i requisiti indicati.
Supporto formazione e lavoro: la domanda
Per presentare la domanda sarà necessario accedere online al sito dell’INPS. Successivamente la piattaforma Siisl verificherà i requisiti dell’utente e inoltrerà la richiesta all’Agenzia delle Entrate. Successivamente i richiedenti dovranno sottoscrivere il patto di attivazione digitale, affidandosi ad almeno tre agenzie per il lavoro che provvederanno al ricollocamento.