Reddito di Cittadinanza all’estero: dove e come funziona

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
20/09/2021

Il dibattito sul Reddito di Cittadinanza resta aperto più che mai, in particolare riguardo ai risultati ottenuti sul fronte dell’occupazione. Un’indagine, però, mostra come in altri stati europei tale programma funzioni meglio: scopriamo insieme di quali paesi si tratta.

LA CARD DEL REDDITO DI CITTADINANZATESSERA

Quando si parla di Reddito di Cittadinanza, va tenuto presente che non è stata un’invenzione del Governo Conte I: forme di sostegno alle fasce di reddito in difficoltà erano già presenti nel nostro ordinamento. Alcuni esempi sono la social card SIA o il reddito d’inclusione REI. 

Oltre al nostro ordinamento, anche in altri paesi europei sono presenti norme del genere, che forniscono assistenza ai bisognosi inoccupati. Vediamo dove il Reddito di CIttadinanza funziona meglio che in Italia.

Reddito di Cittadinanza in Europa: i casi di Germania e Francia

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Gli esempi migliori di applicazione del RdC in altri stati europei sono la Francia e la Germania.

Il modello tedesco viene considerato il migliore. Qui lo Stato spende moltissimi soldi per mandare avanti tale programma, circa 15 miliardi di euro l’anno, l’1,5% del PIL. Negli altri paesi la media è tra lo 0.3% e lo 0.5%, una differenza abissale.

Il reddito spetta a tutte le persone abili al lavoro ma che non sono economicamente autosufficienti: la somma massima a testa per un singolo individuo è di 432 euro, mentre per una coppia convivente stabilmente 369 euro a testa.

In Francia il sistema è leggermente diverso, ma sta portando ottimi risultati. Può essere rischiesto già al compimento dei 25 anni di età, erogando somme che a testa vanno da 565,34 euro per i single fino a 1.187,21 euro per la coppia con figli. Tale sistema prende il nome di Revenu de solidarité active. Ve n’è anche un altro, che si chiama Prime activité e che può essere richiesto già al compimento dei 18 anni.

Il requisito per ottenerlo è quello di avere un lavoro e di aver percepito nei tre mesi precedenti un salario da autonomo o da dipendente inferiore a 1.846,50 euro. Così facendo anche i lavori meno redditizi possono essere comunque appetibili.

Trattamento differente degli stranieri

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In Italia accedere al RdC per gli stranieri è assai complicato, in quanto si deve essere residenti dal almeno 10 anni.

Ad eccezione della Danimarca, che richiede 9 anni minimi, la media UE è di circa 5 anni, molto meno stingente rispetto a quanto richiesto dall’ordinamento italiano.

Ciò rende meno appetibile il nostro Paese per eventuali lavoratori stranieri che hanno intenzione di venire a lavorare in Italia.