Reddito di cittadinanza bocciato dalla Corte dei Conti: i dati

Il Reddito di cittadinanza è utile o no? La Corte dei Conti ha analizzato i dati bocciando l’attuale situazione ma, viste le grandi potenzialità, le opportunità di migliorare questo strumento sono molte. Vediamo quanti occupati sono stati registrati grazie al RDC, quanti a tempo indeterminato e quanti in apprendistato.

reddito cittadinanza

Negli ultimi mesi il reddito di cittadinanza è stato al centro di tantissime polemiche, sopratutto politiche, che hanno di fatto accesso un riflettore sulla reale efficacia dello strumento introdotto dal Movimento 5 stelle, strumento potenzialmente molto interessante ma che forse richiede alcuni correttivi importanti.

Ad analizzare più da vicino al Reddito di cittadinanza anche la Corte dei conti che, in una recente analisi intitolata “Funzionamento dei centri per l’impiego nell’ottica dello sviluppo del mercato del lavoro”  ha rilevato alcuni dati importanti.

Dati alla mano, secondo l’analisi della Corte dei Conti, la percentuale di coloro che hanno trovato un lavoro è stato del 10%, tra gli attivabili invece il 25%.
I dati raccontano che il numero totale di condizioni di occupabilità (Work Ready) ad Ottobre 2020 era pari a 1.369.779, mentre coloro che sono riusciti a ottenere un rapporto di lavoro successivo alla richiesta del Reddito di Cittadinanza era di 352.068

Tipologie di contratto con reddito di cittadinanza

  • 65% contratto a tempo determinato
  • 15,4 contratto a tempo indeterminato
  • 4,1% apprendistato

I navigator funzionano davvero?

navigator

I famosi “navigator” da più parti definiti inutili o troppo costosi, hanno generato 588.521 interventi, attività che ha generato 29.610 opportunità occupazionali corrispondenti a 56.846 posti di lavoro.
Il dato più allarmante è l’assenza quasi totale di condizioni di occupabilità nel sud Italia

Dati che di fatto decretano, almeno per il momento, una bocciatura per i risultati ottenuti: riuscirà il governo a cambiare rotta rendendo più efficace questo strumento, trasformandolo non solo in sussidio fondamentale per le famiglie, ma occasione occupazionale? La sfida per Mario Draghi e il suo governo è ancora aperta.