Reddito di cittadinanza: chi lo perderà dopo il 2023?

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
02/08/2023

Il futuro delle famiglie che perderanno il Reddito di cittadinanza sarà segnato da diverse possibilità, ma anche da numerose incertezze. Mentre alcune potranno beneficiare dell’Assegno di inclusione o del Supporto Formazione e Lavoro, altre si troveranno senza alcun aiuto economico.

Reddito di cittadinanza: chi lo perderà dopo il 2023?

Con il passare del tempo, numerose famiglie che fino ad oggi hanno beneficiato del Reddito di cittadinanza iniziano a doversi confrontare con l’eventualità di perdere questo importante sostegno economico.

Le prospettive per chi non riceverà ulteriori aiuti sono molteplici e possono variare a seconda dei casi. Tuttavia, il futuro si presenta incerto per più di 100mila nuclei familiari che rimarranno privi di sussidi.

Vediamo nel dettaglio quali sono le opzioni disponibili e le implicazioni che queste decisioni avranno sulle famiglie coinvolte.

Fine del Reddito di cittadinanza per numerose famiglie

Reddito di cittadinanza: chi lo perderà dopo il 2023?

Secondo dati recenti, tra le 160 e le 170mila famiglie, su un totale di 896mila beneficiari fino al 1° agosto, smetteranno di ricevere il Reddito di cittadinanza. Già in questa fase, queste famiglie sono state informate della sospensione dell’aiuto economico.

Tuttavia, le previsioni del governo indicano che entro la fine del 2023, il numero di famiglie prive di sostegno salirà a 250mila, raggiungendo quota 436mila entro il 2024.

Assegno di inclusione per alcuni beneficiari

Non tutti gli italiani che si troveranno senza il Reddito di cittadinanza vedranno un taglio netto del supporto. Circa 690mila famiglie manterranno il Reddito fino alla fine dell’anno, in seguito al quale riceveranno l’Assegno di inclusione. Quest’ultimo sarà destinato a coloro che abbiano almeno un membro over-60, una persona con disabilità da assistere o figli minori a carico.

Supporto Formazione e Lavoro

Un altro gruppo di famiglie, pari a circa 436mila, sarà considerato “occupabile” e quindi potrà accedere al Supporto Formazione e Lavoro. Questo sostegno prevede un rimborso spese anziché un sussidio, con un importo massimo di 350 euro al mese per un periodo di 12 mesi, non rinnovabili.

Per beneficiare di questa opzione, i nuclei familiari dovranno avere un reddito ISEE inferiore a 6mila euro, membri tra i 18 e i 59 anni e nessuna persona con disabilità, minori o persone con più di 60 anni all’interno.

Possibile assistenza dai servizi sociali

Per alcune famiglie, c’è la possibilità di essere presi in carico dai Comuni e dai servizi sociali. In questo caso, almeno fino alla fine dell’anno, potrebbero tornare a beneficiare del Reddito di cittadinanza.