Reddito di Cittadinanza: come si può perdere?

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
02/07/2022

Il governo ha deciso di intervenire ancora una volta sul Reddito di Cittadinanza, in particolare per quanto riguarda la fase di proposta e accettazione del lavoro. Da oggi infatti sarà possibile perdere il Reddito anche rifiutando un’offerta di lavoro pervenuta da privati. Approfondiamo la questione insieme!

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L’intervento dell’esecutivo ha il compito di favorire la ricerca di occupazione e risolvere almeno in parte i problemi che si stanno riscontrando nel trovare manodopera, soprattutto per i lavori stagionali. Perdere il beneficio del reddito dunque è ora più semplice, in quanto è sufficiente anche rifiutare un’offerta di lavoro pervenuta da un datore di lavoro privato.

Facciamo chiarezza sulla vicenda, in particolare analizzando la divisione politica a riguardo.

Rdc: per perderlo basta un rifiuto ad un’offerta di lavoro

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Il Reddito di Cittadinanza è stato molto criticato in passato per lo scarso funzionamento del meccanismo di ricerca di un lavoro. In questo dovrebbero essere protagonisti i Centri per l’Impiego, ma si son dimostrati non all’altezza e dunque ci sono moltissimi beneficiari del Rdc che vorrebbero un lavoro ma non vengono messi nelle condizioni migliori.

Il governo ha deciso di porre una soluzione, alquanto drastica, a tale sistema. Mentre un tempo con tre rifiuti di offerte di lavoro congrue, pervenute tramite il centro per l’impiego, ora questo avverrà anche per le offerte private. Sarà il datore di lavoro privato a comunicare i rifiuti direttamente al centro per l’impiego.

Come verranno verificate le mancate accettazioni?

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Il nodo ora è come verificare effettivamente le mancate accettazioni circa un’offerta di lavoro congrua? Gli addetti ai lavori sono all’opera per trovare una soluzione, ma questo sarà tutt’altro che semplice, in quanto la misura stessa è frutto di numerosi emendamenti presentati dai partiti del Centro-Destra.

Da quanto si legge dal testo presentato, spetterà al Ministro del Lavoro andare a definire, con apposito decreto, quali sono le modalità con cui si identifica la mancata accettazione di un’offerta congrua.